domenica 30 agosto 2009

01 - BUTTERFLY SPOTS

Ogni domenica, a partire da oggi, dedicherò uno spazio sul mio blog al mio amico blogger Toni Demuro, che considero un ottimo disegnatore e fumettista; in quanto i suoi lavori cartacei sono davvero degni di più visioni.
Lo stile di Toni è quello di una farfalla che svolazza tra gli alberi proiettando le sue nitide ombre, spesso impregnate di colori altrettanto deboli che creano un ritmo inconfondile con i semplici e grezzi tratti della matita danzante.
Insomma una realtà tutta da scoprire in questa e nelle prossime (spero tante) puntate.

aranciata

trampolo

una borsa d'acqua calda

pedro

stella scadente

sabato 29 agosto 2009

13.3 LA LEGGENDA DEL SERPENTE BIANCO

"La leggenda del serpente bianco" ["Hakujaden"] è il primo lungometraggio d'animazione a colori realizzato in Giappone.
L'"anime", diretto nel 1958 da Kazuhiko Okabe e Taiji Yabushita, risulta anche il primo prodotto nipponico ad essere stato distribuito fuori dalla madre patria: per esempio in Italia, dove l'anno seguente ricevette il "Diploma Speciale" al Festival del Cinema per Ragazzi di Venezia.

La trama, tratta da un'antica leggenda cinese (che la potete trovare qui nella sua integralità), narra la storia dell'amore travagliato del giovane protagonista per una giovane principessa, precedentemente incarnatasi in un serpente bianco.

La leggenda del serpente bianco (movie)
directors: Kazuhiko Okabe, Taiji Yabushita
in-between animation: Rintaro
year pr.: 1958
time: 78'-col.

venerdì 28 agosto 2009

13.2 RINTARO'S FILMOGRAPHY

Di seguito la filmografia di Rintaro. Per comprenderla al meglio potete seguire questo specchietto:
"directors - collaborators, title, year production, time (kind - episodes)"
n.b. la "x" sta per "ignoto" e i "..." indicano continuità.
Per qualunque dubbio potete contattarmi, mediante commento.
  • Akinori Nagaoka - Rintaro, Yoshiaki Kawajiri, "The Diary of Anne Frank", 1995, x (movie)
  • Hiroshi Fukutomi - Rintaro, "Battle Angel Alita", 1993, 35' ep.-col. (OAV - 2 ep.)
  • Katsuhiro Otomo, Rintaro, Yoshiaki Kawajiri, "Manie-Manie - I racconti del labirinto", 1987, 50'-col. (movie)
  • Kazuhiko Okabe, Taiji Yabushita - Rintaro, "La leggenda del serpente bianco", 1958, 78'-col. (movie)
  • Kazuo Yamazaki - Rintaro, Yoshiaki Kawajiri, "Il vento dell'Amnesia", 1990, 80'-col. (movie)
  • Masayuki Kojima, … - Rintaro, Yoshiaki Kawajiri, "Master Keaton", 2004, x (OAV - 15 ep.)
  • Osamu Kobayashi, … - Rintaro, "Paradise Kiss", 2005, 23' ep.-col. (TV - 12 ep.)
  • Osamu Tezuka, Daisaku Shirakawa, Taiji Yabushita - Rintaro, "Le tredici fatiche di Ercolino", 1960, 88'-col. (movie)
  • Rintaro - Osamu Tezuka, "Capitan Jet", 1977, 87'-col. (movie)
  • Rintaro - Katsuhiro Otomo, Osamu Tezuka, Yoshiaki Kawajiri, "Metropolis", 2001, 107'-col. (movie)
  • Rintaro - Katsuhiro Otomo, "Harmagedon - La guerra contro Genma", 1983, 131'-col. (movie)
  • Rintaro - Yoshiaki Kawajiri, "La spada dei Kamui", 1985, 132'-col. (movie)
  • Rintaro, "X: The Movie", 1996, 100'-col. (movie)
  • Rintaro, "Final Fantasy: La leggenda dei cristalli", 1994, 30' ep.-col. (OAV - 4 ep.)
  • Rintaro, "Kum Kum il cavernicolo", 1975-1976, x (TV - 26 ep.)
  • Rintaro - Leiji Matsumoto, "Capitan Harlock", 1978-1979, 30' ep.-col. (TV - 42 ep.)
  • Rintaro - Leiji Matsumoto, "Galaxy Express 999: Il Guerriero", 1979, 80'-col. (movie)
  • Rintaro - Leiji Matsumoto, "Addio Galaxy Express 999: Capolinea Andromeda", 1981, 130'-col. (movie)
  • Rintaro - Leiji Matsumoto, "Captain Harlock: Mystery of the Arcadia", 1978, 34'-col. (movie)
  • Rintaro - Leiji Matsumoto, Yoshiaki Kawajiri, "Capitan Harlock: Odissea Infinita", 2002, 30' ep.-col. (OAV - 13 ep.)
  • Rintaro, "Grand Prix e il campionissimo", 1977-1978, x (TV - 44 ep.)
  • Rintaro, "Bride of Deimos", 1988, x (OAV)
  • Rintaro, "Forza, Sugar", 1980-1981, 30' ep.-col. (TV - 35 ep.)
  • Rintaro, "Il principe stellare Chobin", 1974, x (TV - 26 ep.)
  • Rintaro - Monkey Punch, "Lupin VIII", 1982, 30' ep.-col. (TV - 6 ep. -pilot-)
  • Rintaro - Osamu Tezuka, Yoshiaki Kawajiri, "The Phoenix - Space", 1987, 48'-col. (OAV)
  • Rintaro - Osamu Tezuka, "The Phoenix - Chapter of Ho-o", 1986, 60'-col. (movie)
  • Rintaro, "Kujaku l'esorcista", 1988, 55' ep.-col. (OAV 1 - 3 ep.)
  • Rintaro, "Kujaku l'esorcista", 1994, 45' ep.-col. (OAV 2 - 2 ep.)
  • Rintaro, "Take the X Train", 1987, 50'-col. (OAV)
  • Rintaro, …, "Sabu & Ichi's Arrest Note", 1968-1969, 30' ep.-col. (TV - 52 ep.)
  • Rintaro, Gisaburô Sugii, …, "Fior di favole, leggende giapponesi", 1975, x (TV ' 75 - 12 ep.)
  • Rintaro, Katsuhisa Yamada, Takeyuki Kanda, "Dragon Quest", 1989-1991, x (TV - 43 ep.)
  • Rintaro, Kazuyoshi Katayama, "Doomed Megalopolis", 1991, 47' ep.-col. (OAV - 4 ep.)
  • Rintaro, Masaaki Osumi, Satoshi Dezaki, … - Hayao Miyazaki, "Moomin", 1969-1970, x (65 ep.)
  • Rintaro, Masami Hata - Osamu Tezuka, "Tezuka Osamu Story: I am Son-Goku", 1989, 70'-col. (movie)
  • Rintaro, Osamu Dezaki, "New Moomin", 1972, 30' ep.-col. (TV - 52 ep.)
  • Rintaro, Osamu Dezaki, "Le più belle favole del mondo", 1976-1979, 30' ep.-col. (TV - 127 ep.)
  • Rintaro, Takashi Ui - Osamu Tezuka, "The New Adventures of Kimba The White Lion", 1989-1990, 30' ep.-col. (TV 3 - 52 ep.)
  • Rintaro, Toshio Hirata, Yoshifumi Seyama, "Detective Brat Pack", 1968, 30' ep.-col. (TV - 35 ep.)
  • Rintaro, Yoshinori Kanemori, "Alexander: The Movie", 2000, 90'-col.
  • Satoshi Kon - Rintaro, "Paranoia Agent", 2004, 25' ep.-col. (TV - 13 ep.)
  • Toshifumi Kawase - Rintaro, "Tenjho Tenge: Ultimate Fight", 2005, 24' ep.-col. (OAV - 2 ep.)
  • Toshio Hirata - Rintaro, Yoshiaki Kawajiri, "Pet Shop of Horrors", 1999, 25' ep.-col. (TV - 4 ep.)
  • Yoshinori Kanemori - Rintaro, "Cronache di guerra di Alessandro il Grande", 1999, 30' ep.-col. (TV - 13 ep.)

giovedì 27 agosto 2009

13.1 RINTARO

Rintaro è il termine con cui Shigeyuki Hayashi è divenuto uno dei più importanti e prolifici registi di sempre nel campo dell'animazione giapponese.
Questi nasce a Tokyo il 22 gennaio del 1941, e a soli 17 anni, nel 1958, fa già parte del cast della Toei Doga; dove sotto la guida di Yasuji Mori (importante animatore dell'epoca) inizia la sua lunga e non ancora terminata carriera. Esordisce "in-between animation" nella realizzazione del primo lungometraggio d'animazione a colori mai prodotto in Asia: "La leggenda del serpente bianco", dopo il quale passa alla Mushi Production di Osamu Tezuka (dirigendo la terza serie TV di "Kimba, il leone bianco" nell'anno della scomparsa del "padre dei manga", il 1989).
Passa poco, e alla fine degli anni '70 Rintaro incontra colui che darà svolta alla sua vita: Leiji Matsumoto, il più grande mangaka del Sol Levante (dopo il maestro Tezuka), che non ci pensa su due volte per affidargli il difficile compito di adattare sullo schermo due dei suoi più illustri manga: "Capitan Harlock" e "Galaxy Express 999".
Rintaro è ormai all'apice della sua carriera quando inizia a collaborare con altri colossi dell'animazione nipponica: Katsuhiro Otomo, per la regia di "Harmagedon - La guerra contro Genma" e di "Manie-Manie - I racconti del labirinto"; Yoshiaki Kawajiri, ne "La spada dei Kamui" o in "The Phoenix - Space"; Satoshi Kon, come animatore di parte degli storyboards in "Paranoia Agent".
Non bisogna dimenticare "Metropolis", adattamento dell'omonimo manga del solito Tezuka, e "Alexander: The Movie" diretto nel 2000.
L'ultima nota mi permette di dire che il maestro Shigeyuki Hayashi sarà alla 66esima mostra cinematografica di Venezia (il prossimo Settembre) per presentare fuori concorso il suo ultimo "anime", una coproduzione nippo-francese tra la Madhouse e la Denis Friedman Productions: "Yona Yona Penguin".

mercoledì 26 agosto 2009

AWARDS

Premi ricevuti... dalla rete con furore!!!

donatomi da Paola

donatomi da Smilla

thanks...

LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA

La dodicesima pausa del lungo viaggio alla scoperta dell'animazione [vedi qui] riguarda Le luci della centrale elettrica.

Cantautorato postindustriale e nichilista. Le Luci Della Centrale Elettrica sono Vasco Brondi, ventanni da Ferrara: lui scrive i testi, lui suona la chitarra, lui fa tutto, arrabbiato e disilluso, di quella rabbia e disillusione che ti fanno vergognare, ti fanno sentire in colpa. Si è chiuso nella sua camera per due anni, scrivendo di giorno, lavorando di sera: dieci canzoni che sono il miglior esordio del 2007, un demo rabbioso e crudo scritto guardando quel mondo di provincia fatto di luci al neon, di strade statali e di case popolari, di discariche straripanti.
Un demo di bassa qualità che Vasco Brondi, con pudore, consegna un giorno nelle mani di Moltheni, incontrato in una libreria di Bologna: Le Luci Della Centrale Elettrica non sono mai saliti su un palco, ma due giorni dopo Moltheni chiama Vasco e gli chiede se vuole aprire i suoi concerti. Intanto il nome de "Le Luci Della Centrale Elettrica" comincia a girare in Rete, su myspace e su un blog, sostanza e forma dell'intero progetto, laboratorio di poesia abrasiva e contemporanea: è così che Le Luci cominciano ad aprire i concerti anche di Ardecore, Franklin Delano, Bugo, Dente, Tre Allegri Ragazzi Morti, Zen Circus e Giorgio Canali.
L'ex CSI è al lavoro per "Tutti Contro Tutti" e rimane folgorato dai testi di Vasco Brondi, lo cerca, lo vuole conoscere; e Vasco timidamente gli chiede se vuole registrargli il disco: non ha un soldo, nemmeno un etichetta, ma non è un problema. Tra il Natural Head Quarter di Ferrara e casa di Canali prende vita l'album di esordio: dieci brani con solo chitarra, voce e distorsore vocale.
Nasce "Canzoni da spiaggia deturpata", vincitore della "Targa Tenco" 2008 come Miglior Opera Prima cantautorale dell'anno.

from MTV

Discografia:

Albums
2007 - Le luci della centrale elettrica (autoprodotto)
2008 - Canzoni da spiaggia deturpata (La tempesta)

martedì 25 agosto 2009

12.6 ERGO PROXY

"Ergo Proxy" è una serie TV del 2006 prodotta dalla Manglobe e dalla Geneon Entertainment per la regia di Shukou Murase.
L"anime", costituito da 23 episodi, è ricco di elementi steampunk e postcyberpunk affogati tra citazioni filosofiche in un futuro dall'atmosfera tenebrosa e dalle musiche inquietanti.
Sono da segnalare due figure importanti, che hanno contribuito a fare di quest'opera un perfetto esempio di quello che è il trash alternativo: costoro sono Shinichiro Watanabe, autore degli storyboards dell'episodio 19, e i Radiohead, ai quali si deve il tema dell'ending (la sigla finale di ciascun episodio).

La storia vede come protagonista la bella Reel Meyer, una giovane ragazza dal carattere duro e spocchioso assegnata alla protezione di Romdo, un Dome (sorta di enorme cupola che racchiude le città-paradiso del futuro secondo l'immaginario nipponico) ancora in piedi dopo una devastante guerra atomica che ha visto la distruzione quasi totale del pianeta terra.
Reel è alla caccia di risposte alla minaccia rappresentata dal virus Cogito, che sembrerebbe in grado di donare la coscenza agli androidi che popolano per la maggior parte Romdo e aiutano il genere umano a sopravvivere in questo mondo in crisi.
La giovane incontrerà però nel suo giro di perlustrazione un'entità sconosciuta, denominata Proxy, di cui nessuno pare aver conoscenza. Nessuno tranne suo nonno, il Reggente, ossia il capo di Romdo e gestore delle risorse di tutta la città.
Da qui in poi il mistero si infittisce sempre più, spostandosi dal Cogito al mistero del Proxy in maniera quasi fulminea, facendo prendere alla trama una piega decisamente diversa.
Tra intrighi, cospirazioni politiche e flashback, Reel e i suoi compagni d'avventure, Pino la piccola androide infettata dal Cogito e Vincent, un giovane imbranato e affetto da amnesia, dovranno affrontare un viaggio concreto e insieme metaforico attraverso la scoperta di nuove emozioni aldilà della chiusa e fredda Romdo, per tornare alle origini nel mondo reale, e trovare un senso a quanto sta accadendo.

Ergo Proxy (TV)
directors: Shukou Murase, …
storyboard: Shinichiro Watanabe
year pr.: 2006
time: 30' ep.-col.
episodes: 23




trama from Jigoku.it

lunedì 24 agosto 2009

12.5 NOEIN - TO YOUR OTHER SELF

"Noein - to your other self" ["Noein - Mou Hitori no Kimi e"] è una serie TV del 2005 prodotta dalla Satelight per la regia di Kazuki Akane ("I cieli di Escaflowne").
L'"anime", costituito da 24 episodi, è certamente uno dei migliori degli ultimi anni; imbevuto di teorie della meccanica quantistica e di filosofia, vede la partecipazione di Shinichiro Watanabe, autore degli storyboards dell'episodio 22, immerso in uno spaziotempo visionario e affascinante.

La storia si svolge ad Hakodate. Haruka, 11 anni, scorge nella città un uomo, in piedi sulla cima del campanile di una chiesa, con un mantello nero e circondato da una specie di "neve" azzurra. Un uomo estremamente somigliante all'amico d'infanzia di Haruka, Yuu. Quest'uomo è un Cavaliere del Drago di nome Karas (Corvo) venuto da 15 anni nel futuro e proveniente da un altro mondo: il Rakurima (Lacrima) Space-Time World.
Nell'universo, 15 anni nel futuro, è scoppiata una guerra tra Rakurima Space-Time World, il quale è intenzionato a proteggere il genere umano con il potere della più avanzata tecnologia, e lo Shangri-La Space-Time World il cui scopo è invece arrivare alla distruzione totale dello spazio e del tempo.
Oramai è solo una questione di tempo prima che Rakurima sia incapace di resistere agli attacchi delle forze di Shangri-la.
Ma esiste ancora una speranza: un artefatto che è la chiave per arrestare l'invasione di Shangri-la, e la scoperta che tale oggetto esista in un universo di 15 anni prima induce il comandante della Cavalleria del Drago a inviare i suoi adepti nel mondo del passato col compito di trovare quella che va sotto il nome di "Collana del Drago" ("Ryuu no Torque").
Nell'estate dei suoi dodici anni, in una sera in cui la ragazza è insieme a Yuu, la neve azzurra ritorna a cadere davanti agli occhi di Haruka bloccando il tempo al mondo e ai suoi abitanti. Assieme ad essa ecco la tenebrosa figura di Karas, che resta esterefatto nel constatare che attorno al collo di Haruka, non vista dagli occhi dei comuni mortali, brilla la Collana del Drago.

Noein - to your other self (TV)
directors: Kazuki Akane, Kenji Yasuda, …
storyboard: Shinichiro Watanabe
year pr.: 2005
time: 30' ep.-col.
episodes: 24






trama from Anigate's forum

domenica 23 agosto 2009

12.4 SAMURAI CHAMPLOO

"Samurai Champloo" è una serie TV prodotta dalla Manglobe nel 2004 per la regia di Shinichiro Watanabe, che con quest'"anime" (composto da 26 episodi) riconferma quanto fatto vedere con il precedetne "Cowboy Bebop": il suo stile unico costituito da un miscuglio di più generi, dove la trama è sempre accompagnata da una colonna sonora "di classe", questa volta fatta di musiche hip-hop.
Sempre nello stesso anno ha preso vita un adattamento manga dell"anime", di due tankoubon.

Un'epoca difficile, quella in cui vivono i samurai; un'epoca in cui avere una spada al proprio fianco può fare la differenza tra la vita e la morte.... oppure la differenza tra un pasto abbondante e una giornata a digiuno.
Così Mugen, un focoso guerriero dall'aria ironica e dal temperamento animalesco, si ritrova nella stessa locanda dove Fuu, giovane e vivace cameriera ai tavoli, lavora dopo la morte della madre.
In città vive il viziato figlio di un barone feudale che, incurante della sofferenza altrui, tiranneggia sulla popolazione, facendo abusi e prepotenze di ogni sorta.
Proprio a causa di uno di questi abusi, Fuu si ritrova in difficoltà, rea di essere inciampata nel momento e nel posto sbagliato.
Sarà Mugen a tirarla fuori dai guai....per un pasto gratis e qualche moneta.
E il terzo protagonista della storia?
Ebbene si, c'è un terzo protagonista chiamato Jin, dall'oscuro passato e di poche parole, capita per caso nella locanda, vedendo subito in Mugen un degno avversario da battere.
Lo scontro è di breve durata, poiché i guai sembrano seguire i due spadaccini come un'ombra, costringendoli a fuggire dalla locanda ormai in fiamme.
Fuu, rimasta senza lavoro, si unisce alla strana coppia di individui, accusandoli di aver rovinato il suo unico impiego, e facendo una richiesta: aiutarla a trovare un misterioso uomo che profuma di girasole...
Avrà così inizio un viaggio in cui il trio si vedrà protagonista delle più disparate avventure, e dove la trama della storia rivelerà mano a mano nuovi particolari per aiutarci a comprendere meglio la natura dell'insolito gruppetto.

Samurai Champloo (TV)
directors: Shinichiro Watanabe, …
script, storyboard: Shinichiro Watanabe
mechanical design: Mahiro Maeda
year pr.: 2004
time: 23' ep.-col.
episodes: 26







trama from P2P forum

sabato 22 agosto 2009

12.3 COWBOY BEBOP

"Cowboy Bebop" è una serie TV del 1998, prodotta dalla Sunrise e dalla Bandai e diretta dal maestro Watanabe.
L'"anime", costituito da 26 episodi, è ambientato in un futuro in cui dominano i caretteri della New York anni '40, epoca in cui il Bebop (un particolare stile del jazz) dilagava negli "speakeasy", i locali in cui si vendeva clandestinamente il liquore vietato dal proibizionismo.
La serie televisiva divenne un vero e proprio cult in Giappone e all'estero (Italia e Stati Uniti), tanto da indurre il regista a farne un seguito nel 2001: "Cowboy Bebop - Il Film", a cui seguono due manga e un live-action movie, che dovrebbe essere proiettato a partire dal prossimo 2011.

Jet è un ex poliziotto tradito da altri colleghi in divisa mentre Spike è un ex affiliato alla mafia di Marte. Insieme si ritrovano sulla Bebop nella nuova veste di cacciatori di taglie. Nei primi episodi entrano in scena, e si trasferiscono in pianta stabile sull'astronave Bebop, Faye e Ed, il tutto per la gioia del padrone di casa: Jet. Faye è una "femme fatale" ma anche lei cacciatrice di taglie, ingorda di soldi. Ed invece è una giovanissima hacker, in grado di scovare e introdursi in qualsiasi aggeggio che funzioni tramite energia elettrica. Ecco così il quartetto; aggiungete viaggi interstellari, arti marziali, belle donne, una bella spruzzata di pallottole e condite il tutto con sottofondi jazz a piacere.
Da notare che tutti gli episodi (o quasi) sono fini a se stessi ma portano, dall'inizio alla fine, sassolini verso un unico torrente: il passato che aleggia sulle teste dei singoli personaggi. Alle storie si aggiungono anche i cattivi, crudeli e impassibili personaggi che compaiono per un solo episodio o la cui presenza persiste fino alla fine della serie. La scrittura è geniale: un mix di azione e avventura su sottofondo jazz, il tutto proiettato su un futuro molto lontano in cui si ritrovano tracce di umanità in giro per l'universo, senza alcuna traccia di quella vita aliena tanto estremizzata in altre storie.

Cowboy Bebop (TV)
script, storyboard, director: Shinichiro Watanabe
year pr.: 1998
time: 25' ep.-col.
episodes: 26








Cowboy Bebop - Il Film (movie)
directors: Shinichiro Watanabe, Hiroyuki Okiura, Tensai Okamura
storyboard: Shinichiro Watanabe
year pr.: 2001
time: 120'-col.








trama from Animation Italy

venerdì 21 agosto 2009

12.2 I CIELI DI ESCAFLOWNE

"I cieli di Escaflowne" ["Tenku no Escaflowne"] è una serie TV di 26 episodi, prodotta nel 1996 dalla Sunrise per la regia di Kazuki Akane. Al progetto di realizzazione hanno partecipato anche Mahiro Maeda, nella sezione mecha design, e Shinichiro Watanabe, come unit director e autore degli storyboard degli episodi 5, 8, 12, 16.
Inoltre l'"anime" ha dato vita a tre manga, serializzati dal 1994 al 1997, e a un movie diretto sempre da Kazuki Akane nel 2000.

Hitomi Kanzaki è una tipica ragazza delle scuole superiori con tutti i problemi relativi ad un'adolescente della sua età. Tra le sue compagne di classe è famosa per l'abilità di prevedere il futuro con i tarocchi, capacità che le permette anche di avere visioni. Durante una di esse le appare un mondo alieno nel cui cielo si possono vedere la Luna e la Terra. Attraverso una serie di vicissitudini Hitomi arriverà nel mondo sconosciuto di Gaea con un giovane spadaccino, Van. In questo mondo vi sono diversi Paesi in guerra fra loro, con una tecnologia piuttosto diversa da quella presente sulla Terra.
Particolarmente potente fra questi Paesi belligeranti è l'impero di Zeibach che possiede un esercito efficiente, numeroso e tecnologicamente schiacciante. Sullo sfondo di questo scenario c'è il ricordo della perduta civiltà di Atlantide ed in particolare della macchina di predizione del destino che permette di realizzare qualunque desiderio. Van e Hitomi, insieme ad alleati e nemici che incontreranno durante il loro cammino, dovranno cercare di sopravvivere in questo problematico scenario evitando che la guerra porti alla distruzione del mondo di Gaea. E, al tempo stesso, dovranno chiarire i confusi sentimenti che provano l'uno per l'altra.

I cieli di Escaflowne (TV)
director: Kazuki Akane
mecha design: Mahiro Maeda
storyboard, unit director: Shinichiro Watanabe
year pr.: 1996
time: 25' ep.-col.
episodes: 26



Escaflowne: The Movie (movie)
director: Kazuki Akane
year pr.: 2000
time: 98'-col.

giovedì 20 agosto 2009

12.1 SHINICHIRO WATANABE

Tra tutti i registi già menzionati, e che ancora menzionerò, non posso far meno di parlare del personaggio che nell'ultimo decennio ha contribuito (forse più degli altri suoi coetanei giapponesi) al mutamento tecnico e narrativo degli "anime". Unica è infatti la sua capacità di fondere insieme molti generi: basti vedere lo "stupefacente visivo" "Cowboy Bebop", dove il classico western si sposa con i film noir statunitensi degli anni cinquanta, i film d'azione della scuola di Hong Kong, il jazz e altre influenze (il tutto in un'ambientazione fantascientifica); o il "trasversale periodico" "Samurai Champloo", dove Watanabe mescola la cultura di Okinawa, l'hip-hop, i samurai e l'odierno Giappone.
Sinceramente non so molto della sua vita (o meglio sul web non si riesce a trovare nulla), ma almeno le sue origini sono ben chiare: nasce il 24 Maggio del 1965 a Kyoto.

Di seguito la filmografia di Shinichirô Watanabe. Per comprenderla al meglio potete seguire questo specchietto:
"directors - collaborators, title, year production, time (kind - episodes)"
n.b. la "x" sta per "ignoto" e i "..." indicano continuità.
Per qualunque dubbio potete contattarmi, mediante commento.
  • Andy Jones, Peter Chung, Mahiro Maeda, Yoshiaki Kawajiri, Shinichirô Watanabe, Kôji Morimoto, Takeshi Koike, "The Animatrix", 2003, various (OAV - 9 ep.)
  • Kazuki Akane - Mahiro Maeda, Shinichiro Watanabe, "I cieli di Escaflowne", 1996, 25' ep.-col. (TV - 26 ep.)
  • Kazuki Akane, Kenji Yasuda, … - Shinichiro Watanabe, "Noein", 2005, 30' ep.-col. (TV - 24 ep.)
  • Mahiro Maeda, Shinichirô Watanabe, Kôji Morimoto, … "Genius Party", 2007, various (movie - 13 ep.)
  • Masaaki Yuasa - Shinichiro Watanabe, "Mind Game", 2004, 104'-col. (movie)
  • Shinichiro Watanabe, "Cowboy Bebop", 1998, 25' ep.-col. (TV - 26 ep.)
  • Shinichiro Watanabe, … - Mahiro Maeda, "Samurai Champloo", 2004, 23' ep.-col. (TV - 26 ep.)
  • Shinichiro Watanabe, Hiroyuki Okiura, Tensai Okamura, "Cowboy Bebop - Il Film", 2001, 120'-col. (movie)
  • Shinichiro Watanabe, Norio Kashima, Susumu Kudo, "T.A.T.u. Paragate", 2004, 100'-col. (movie)
  • Shinichiro Watanabe, Shoji Kawamori - Hideaki Anno, "Macross Plus", 1994, 40' ep.-col. (OAV - 4 ep.)
  • Shukou Murase - Shinichiro Watanabe, "Ergo Proxy", 2006, 30' ep.-col. (TV - 23 ep.)
  • Tomoki Kyoda, … - Shinichiro Watanabe, "Eureka Seven", 2005, 25' ep.-col. (TV - 50 ep.)

mercoledì 19 agosto 2009

LADYTRON

L'undicesima pausa del lungo viaggio alla scoperta dell'animazione [vedi qui] riguarda i Ladytron.

Che dietro a questo progetto ci fosse della stoffa lo si intuisce semplicemente osservando il percorso artistico dei Ladytron. Nati in coincidenza delle prime pulsioni electro che hanno marchiato la fine del millennio, pronti a cavalcare con "Playgirl" gli umori discotecari scossi dagli Air di "Sexy Boy", i Ladytron sono riusciti a scrollarsi progressivamente di dosso quell’etichetta di gruppo figlio di una moda che ha contribuito a seppellire molti dei gruppi analoghi nati in quegli anni. La presa di distanza dall’easy listening in favore di sonorità sempre più elaborate e un’intensa attività sul palco, che ha avuto come esito la stima, interamente conquistata sul campo, di nomi importanti del panorama rock mondiale. Un lavoro di immagine e di sostanza che posiziona oggi la band di Liverpool nell’invidiato limbo che staziona fra la cultura underground e i grandi palcoscenici. In attesa, magari, del balzo definitivo. Nella chiacchierata con Daniel Hunt possiamo cogliere molti di questi elementi, sottolineati da una lucidità e da un acume poco comuni. E anche da una buona dose di ironia, che non può certo guastare.

Avete inserito in streaming su "Myspace" il vostro ultimo disco "Velocifero". Che opinione hai di questo nuovo sistema promozionale?
Penso che la cosa positiva sia che in questo modo è possibile far ascoltare il disco nell’ordine giusto. Trovo che sia importante: le canzoni si amplificano a vicenda se sono in una determinata sequenza, e oggi questo aspetto viene troppo spesso sottovalutato. Scaricare mp3 a caso e ascoltarli in un ordine qualsiasi è un po’ come prendere un grande film e guardarne soltanto qualche spezzone su "YouTube". Al giorno d’oggi è importante qualunque cosa che possa servire a preservare l’integrità del tuo lavoro.
I Nine Inch Nails, con cui avete anche fatto anche un tour, hanno venduto il loro nuovo disco on line, più o meno la stessa cosa hanno fatto i Radiohead e i risultati sono, mi pare, stati buoni. Pensi che il futuro dell’industria musicale sia quello? Solo musicisti e ascoltatori, intendo, senza case discografiche...
È un po’ diverso in realtà. I Radiohead hanno prima venduto il loro disco e poi l’hanno pubblicato. Non è proprio la stessa cosa!
Per gruppi della loro importanza è facile tutto sommato, ma per quanto riguarda le etichette… beh per esempio noi non avremmo la possibilità di fare questa intervista se non avessimo un’etichetta. Questo dimostra che le band hanno ancora bisogno di persone che lavorino con loro. C’è un tale lavoro dietro le quinte che l’ascoltatore medio non può nemmeno immaginare e che le band non possono proprio fare da sole. La soluzione è che i patti siano equi per ciascuno e che ci sia fiducia da entrambe le parti: la chiamerei "etica indipendente".
Parliamo delle vostre origini. Benché proveniate da posti diversi, vi siete ritrovati a Liverpool, come avete incominciato a suonare?
Abbiamo cominciato nel 1999 quando abbiamo realizzato un Ep per un’etichetta giapponese e che poi è stato la base per il nostro primo album. Ma in realtà abbiamo capito che la nostra vita stava cambiando solo quando abbiamo cominciato a fare propriamente dei tour. Helen studiava a Liverpool dove abitavamo sia io che Reuben. La scena a Liverpool è piccola, tutti si conoscono. Io facevo il dj in tanti piccoli club e vedevo spesso Helen in giro. Mira invece mi è stata presentata da un amico. È stato allora che siamo diventati davvero una band.
Veniamo alla scelta del nome... L’ho sempre trovato adorabile, soprattutto perché amo i Roxy Music... E’ stata una scelta per tributare quella band, oppure più semplicemente vi piaceva utilizzare quell’espressione per il nome del gruppo?
È solo un nome, nessun tributo: suonerebbe un po’ ridicolo. Sì, i Roxy Music ci piacciono, ma non è per questo motivo che ci siamo chiamati così. È un nome cool, sia che sia comico o altro…
Liverpool è la città di band importanti della new wave, come Teardrop Explodes, Echo & The Bunnymen, Omd (questi ultimi usavano molto i sintetizzatori, come voi). Vi sentite in qualche modo debitori di quel movimento, oppure i vostri riferimenti musicali sono altri?
Certo, quella scena mi ha influenzato moltissimo. Leggevo l’autobiografia di Julian Cope "Head On" in continuazione quando ero un ragazzino. A posteriori posso dire che gli Echo and the Bunnymen sono stati il gruppo più importante per me, per la mia crescita. E oggi è davvero una sensazione strana avere Ian e Will come amici!
Il vostro sound è cambiato molto dai tempi di "Playgirl". Mi racconti in che modo si è evoluto nel corso di questi anni?
Beh, nessuno ha voglia di starsene fermo per nove anni sempre sulla stessa idea. È semplice: o ti evolvi o muori. C’è sempre una parte di pubblico che vuole che un gruppo rimanga lo stesso in eterno, il che significa la morte creativa per le persone con gusti eclettici. Chi vuole può sempre ascoltare ancora il primo album, non c’è bisogno di rifarlo di nuovo.
Veniamo al vostro ultimo album. Mi sembra che "Velocifero" abbia ulteriormente accentuato il vostro approccio rock... una specie di "wall of sound" elettronico. Non sembra studiato per le discoteche, come magari lo erano i vostri primi lavori...
Non direi che i nostri primi lavori fossero studiati per le discoteche, abbiamo fatto dei remix che lo erano, e tuttora lo sono. "Playgirl" è forse l’unico pezzo davvero indirizzato in origine alle piste da ballo.
A cosa è dovuta la scelta di registrare il disco fra Parigi e Los Angeles? Volevate forse ottenere una produzione il più possibile "non inglese"?
Detesto l’Inghilterra. Dico sul serio, odio lavorare lì. Parigi aveva senso perché Vicarious Bliss aveva la sua base lì e Los Angeles perché lì c’era Michael Patterson. Registrare all’estero è un buon esercizio, ti dà una prospettiva inedita.
Anche in questo album, mi pare, ci sono delle parti cantate in bulgaro, tanto che sembra ormai un vostro marchio di fabbrica. Il pubblico inglese come la prende? Te lo chiedo perché da quelle parti non sono mai stati molto aperti a lingue diverse da quella anglosassone...
Mi è sempre piaciuta la musica cantata in altre lingue. Ho imparato molto il francese ascoltando Gainsbourg e Françoise Hardy. Ora sto imparando l’italiano con i Righeira (risata, ndr). Per quanto riguarda il bulgaro, si tratta della lingua madre di Mira e la prima traccia che ha inciso è stata Commodore Rock improvvisata nel mio piccolo studio. È stata una cosa spontanea e ha funzionato. Mira ha continuato a lavorare su questa idea e anche i testi ora sono più sviluppati; è una lingua molto ritmica che funziona benissimo con questo genere di pezzi. La cosa divertente è che in Inghilterra alcuni credono che abbiamo preso un po’ di bulgaro a caso e talvolta sono così ignoranti che non riescono nemmeno a stabilire di che nazionalità sia Mira. Di recente una recensione diceva che canta in francese.
Siete una band che ama molto suonare dal vivo: che tipo di strumentazione utilizzate? Adesso molti gruppi usano molto il laptop anche nei live, voi preferite un suono più immediato, o sbaglio?
Ci piace la "potenza"che è in grado di sprigionare il live. Personalmente trovo che i laptop siano limitanti, è un po’ come suonare in playback: tu vedi tutta questa gente attrezzata con dispositivi midi ma raramente stanno davvero facendo qualcosa, sono solo lì che sistemano i filtri e altri aggeggi. Fanno semplicemente i dj. Capisco che sia un modo semplice ed economico di fare i tour e che sia anche cool, ma quando assisti a simili spettacoli su grandi palchi ricavi una sensazione di freddezza. Non sto dicendo che il nostro metodo sia l’unico giusto, ma è quello che ci piace ed è per questo che continuiamo a fare i live. Se non ci piacesse non lo faremmo.
Che tipo di musica ascoltate, e in che misura questa influenza il vostro suono?
È impossibile rispondere a questa domanda, e lo sai bene! Seriamente, quando sento questa domanda, ho un vuoto totale! L’ultimo pezzo ascoltato: Akt –Prince, "No Deserto Vermelho".
Cosa fanno i Ladytron lontano dalla sala d’incisione e dal palco? Altri interessi oltre alla musica? Liverpool ha due squadre di football importanti, ad esempio...
Sicuro! Io seguo il Liverpool FC con tutto il mio cuore e allo stesso tempo cerco di mantenere le mie amicizie in Italia… (i riferimenti a club italici recentemente passati sotto le forche caudine dei reds crediamo che siano puramente voluti, ndr).
Quanto conta in un gruppo come il vostro l’amicizia tra di voi? Voglio dire, è più importante per voi essere dei musicisti affiatati, o degli amici veri?
È importantissima. Non siamo veri musicisti, non siamo la tipica band e penso che questo sia un punto di forza. Stiamo insieme da molto tempo e siamo diventati come una famiglia.
Che tipo di rapporto avete con le altre forme d’arte?
L’arte è un cibo per l’anima e io dovrei procurarmene di più. Ho degli amici che curano delle gallerie d’arte e che mi invitano sempre, ma io sono troppo pigro. L’arte è importante e sostenerla è una responsabilità.
La mia fidanzata è un’ottima artista, così come molti miei amici. Sento che è un’area che vorrei esplorare maggiormente. Gli altri forse se ne interessano di più, io sono sempre così distratto. Noi tutti amiamo molto gli artisti dell’AVAF (Assume Vivid Astro Focus, un collettivo di artisti di stanza a New York, nonché l’alias dell’artista brasiliano Eli Sudbrack, ndr) sono stati loro a creare la copertina del nuovo disco. Abbiamo lavorato insieme anche in precedenza, suonando a una loro installazione alla Tate Gallery nel 2005.
Che futuro ti immagini per i Ladytron?
Quando abbiamo cominciato avevamo pianificato di uscire con un singolo, di suonare a un paio di concerti, di pubblicare un Ep. Non avremmo mai pensato di girare gli Stati Uniti con concerti sold-out ogni sera e che ci sarebbe stata tanta gente venuta apposta per incontrarci, anche persone che sono stati dei modelli per noi. Non abbiamo mai pianificato il futuro oltre i sei mesi, e adesso è più o meno la stessa cosa. Faremo il tour con questo album e vediamo un po’ come va. Abbiamo già dei demo pronti per un nuovo album, qualcosa di più downbeat e astratto che abbiamo scritto mentre lavoravamo a "Velocifero".

intervista di Marco Bercella

Discografia:

Albums
2001 - 604
2002 - Light & Magic
2005 - Witching hour
2008 - Velocifero

martedì 18 agosto 2009

11.8 CARO FRATELLO

"Caro Fratello" ["Oniisama E..."] è una serie TV di 39 episodi, diretta da Osamu Dezaki tra il 1991 e il 1992, e prodotta dalla NHK.
L'"anime" è tratto dall'originale manga omonimo della mangaka Riyoko Ikeda (già autrice di "Lady Oscar"), composto da 3 tankoubon e pubblicato nel 1975.

Il titolo giapponese (del manga/anime) si riferisce alle lettere che la protagonista, Nanako Misonoo, scrive a Takehiko Henmi, un giovane studente universitario che è stato suo insegnante al corso di preparazione agli esami per accedere alle scuole superiori, e che la nostra elegge a "fratello maggiore", una figura rassicurante a cui affidare i suoi pensieri, le sue gioie e turbamenti in un periodo particolarmente problematico nella vita di una ragazza, il passaggio dalle scuole medie alle superiori.
Nanako si è infatti iscritta con l'amica di sempre, Tomoko, al Seiran Gakuen, un prestigioso istituto femminile che segue le allieve dalle elementari all'università, la cui vita scolastica è dominata da tre carismatiche ragazze, ammirate, rispettate, adorate da tutte le allieve: "Kaoru no Kimi" (Il principe Kaoru), alias Kaoru Orihara; "Hana no Saint Just" (Saint Just dei Fiori), alias Rei Asaka; ed infine "Miya-sama" (Lady Miya), alias Fukiko Ichinomiya. Al Seiran, oltre a queste "persone meravigliose", Nanako incontra Mariko Shinobu, affascinante coetanea e compagna di classe decisa a diventare la sua migliore amica, e a ostacolare la sua antica amicizia con Tomoko. Tutte queste persone, e le misteriose vicende a loro legate, condizioneranno per sempre la giovane Nanako, con la quale per lo spettatore (o il lettore) è facile immedesimarsi.

Caro Fratello (TV)
directors: Osamu Dezaki, …
storyboard: Osamu Dezaki
year pr.: 1991-1992
time: 26' ep.-col.
episodes: 39



trama from Aoisora

lunedì 17 agosto 2009

11.7 LADY OSCAR

"Lady Oscar" ["Versailles no Bara"] è un manga di 10 tankoubon, creato da Riyoko Ikeda e comparso per la prima volta su "Margaret" nel 1972.
La storia divenne subito un cult e così Osamu Dezaki pensò di farne una serie TV nel 1979: "Lady Oscar, la rosa di Versailles" (costituita da 41 episodi), a cui seguirono un live-action movie nel 1978 e un movie nel 1987.
Oggi il personaggio di Lady Oscar e l'"anime" (la serie TV) sono da collocare tra i prodotti più riusciti nel panorama dell'animazione giapponese.

La storia di Lady Oscar è ambientata nella Francia della seconda metà del '700, tra la nobiltà lussuosa della corte di Versailles e il clima di Rivoluzione Francese. Il vero nome di Lady Oscar è Francoise De Jarjayes e suo padre, il Conte De Jarjayes, Generale delle Guardie del Re, non avendo eredi maschi, educò Lady Oscar, come se si trattasse di un ometto, facendole apprendere tutti gli insegnamenti della disciplina militare. Mette al suo fianco un giovane attendente; André Grandier, nipote della governante della famiglia Jarjayes, con lo scopo di servirla e proteggerla. Nel 1770 all'età di soli 14 anni, Lady Oscar divenne Capitano delle Guardie Reali e guardia del corpo della principessa Maria Antonietta, futura Regina di Francia e sua più grande amica. Nelle sue avventure Lady Oscar si troverà a combattere contro tutti i nemici di Maria Antonietta: nobili all'interno del palazzo che complottano congiure contro la regina, rivoluzionari, poveri stanchi delle ingiustizie reali, ladri e malfattori, ma il nemico più grande che Lady Oscar dovrà affrontare è il suo conflitto interiore: la doppia personalità di uomo e donna.
L'educazione ricevuta fin da piccola confonde la complessa personalità di Lady Oscar, infatti non si sente a suo agio neanche nel vestire gli abiti femminili e nel comportarsi come una dama di Versailles, in quel mondo fatto di frivolezze, superficialità e ipocrisie; preferisce scegliere la vita alla quale è stata destinata fin dalla sua tenera età. Di contro le dame di corte provano una sorta di invidia per quella donna bellissima, vestita da uomo. Questo non impedirà a Lady Oscar di innamorarsi del Conte von Fersen, ma il suo amore non viene ricambiato, in quanto il conte la vede come un amico ed è a sua volta innamorato della principessa Maria Antonietta. Ma Andrè è innamorato di lei ed è l'unico a vederla con il suo vero volto di donna, a capirne la sua delicata e fragile personalità interiore, in quanto la conosce da sempre. Decide di restare al suo fianco anche quando lei vuole fare a meno del suo aiuto per vivere da sola. Dopo la delusione avuta con il Conte von Fersen, Lady Oscar decide di vivere come un uomo, ed è allora che Andrè preso da un momento di rabbia la bacia con passione fino al punto da strappargli i vestiti, svelandole tutto il suo amore. A questo punto Lady Oscar spaventata fugge e decide di abbandonare la Guardia Reale per i Soldati della Guardia, ma qui ritroverà nuovamente Andrè, arruolatosi per seguirla, grazie all'aiuto del suo amico Alain. Intanto Andrè inizia a interessarsi ai fermenti che aleggiano intorno alla Rivoluzione Francese, al punto che viene accusato da Lady Oscar di essere il fantomatico Cavaliere Nero, una sorta di Robin Hood che ruba ai ricchi per dare ai poveri. Andrè riuscirà però a smascherare il vero Cavaliere Nero e a provare la sua innocenza. Durante il combattimento, Andrè verrà ferito all'occhio e questo lo porterà a perdere progressivamente la vista. In seguito Andrè e Bernard (il Cavaliere Nero) diverranno amici e si uniranno per combattere in nome della libertà della Francia.
Ma Lady Oscar si ammala di tubercolosi e l'incubo della morte la porta a liberarsi di tutte le sue inibizioni represse, pertanto tradisce definitivamente la fedeltà alla regina, lascia una lettera al padre e si schiera dalla parte di Andrè per combattere la causa della libertà, dell'uguaglianza e della fraternità. Finalmente Lady Oscar capisce che il suo più grande amore è Andrè proprio il giorno in cui Fersen la salva da una folla inferocita che voleva giustiziarla, ma il suo cuore è rivolto soltanto ad Andrè e lo invoca in lacrime. Lady Oscar e Andrè si incontrano nel bosco ed è qui che si ameranno e Lady Oscar scoprirà finalmente la sua vera essenza di donna. Ma purtroppo il loro sogno e la loro felicità intravista non si coroneranno mai, perché un giorno, durante alcuni combattimenti, Andrè muore per salvare Lady Oscar, facendole da scudo da una pallottola che la stava per raggiungere. Disperata per la morte di Andrè, viene spronata dal amico di quest'ultimo, Alain, a continuare la sua lotta, pertanto continuerà a combattere. Lady Oscar morirà in battaglia il 14 Luglio del 1789, combattendo per la libertà, poco prima della presa della Bastiglia.

Lady Oscar, la rosa di Versailles (TV)
directors: Osamu Dezaki, Tadao Nagahama, Satoshi Dezaki, Yoshio Takeuchi
year pr.: 1979-1980
time: 25' ep.-col.
episodes: 41




The Rose of Versailles: I'll Love You As Long As I Live (movie)
directors: Kenji Kodama, Yoshio Takeuchi
year pr.: 1987
time: 90'-col.






trama from Cartoni online

domenica 16 agosto 2009

11.6 L'ISOLA DEL TESORO

"L'isola del tesoro" ["Takarajima"] è una serie TV di 26 episodi, prodotta nel 1978 dalla Tokyo Movie Shinsha per la regia del maestro Osamu Dezaki.
L'"anime" è tratto dall'omonimo romazo per ragazzi di Robert Louis Stevenson; anche se Dezaki ha per lo più preso spunto dall'originale opera, basandosi sui momenti importanti della storia.

Jim Hawkins, orfano di padre, vive con la madre e il suo fidato cucciolo di leopardo Benbow nella Admiral Benbow Inn, locanda per marinai e viaggiatori che egli aiuta con entusiasmo e buona volontà a gestire. La vita per lui procede tranquilla, tra le varie faccende domestiche, ma una sera un enigmatico figuro, un pirata di nome Billy Bones, si presenta alla porta della locanda trascinando con sé un misterioso forziere e tanti sospetti. Malgrado la diffidenza iniziale, il piccolo Jim stringe con Billy un rapporto di fiducia, venendo col tempo a conoscenza dei segreti dell’uomo: Billy Bones sta scappando da un pirata con una gamba sola che vuole impossessarsi della mappa di un tesoro sigillata nel forziere. Quando il fuggiasco, braccato dai seguaci del misterioso bucaniere, verrà ucciso, Jim si ritroverà tra le mani la chiave del forziere e la mappa in esso contenuta. È l’inizio del suo viaggio alla ricerca del leggendario tesoro appartenuto al pirata Flint. A seguirlo nella caccia vi sarà un manipolo di loschi figuri, un capitano coraggioso, due nobili inglesi e l’ambiguo cuoco Long John Silver, che cammina aiutandosi con una gruccia...

"L'isola del tesoro" (TV)
directors: Osamu Dezaki, Yoshio Takeuchi, Hideo Takayashiki
year pr.: 1978-1979
time: 30' ep.-col.
episodes: 26




trama from Anime mundi

venerdì 14 agosto 2009

11.5 REMI'

"Remì, le sue avventure" ["Rittai anime ie naki ko"] è una serie TV del 1977 prodotta dalla Tokyo Movie Shinsha per la regia di Osamu Dezaki.
L'"anime", composto da 51 episodi, è tratto dal romanzo "Sans famille" dello scrittore francese Hector Malot e ha un seguito: un movie del 1980, diretto dallo stesso Dezaki.

Nato dalla famiglia Milligan a Londra, Remì viene rapito, ancora in fasce, dallo zio che vuol diventare unico erede delle fortune di famiglia. I furfanti che vengono incaricati dell'operazione lasciano il neonato in Francia, dove il signor Gerolamo Barberin lo trova per caso e decide di allevarlo insieme alla moglie. Ma le vicende sfortunate dell'umile famiglia costringono in miseria il padre, infortunatosi sul lavoro a Parigi.
Per racimolare qualche franco in più, il signor Barberin accetta la proposta del signor Vitali, incontrato per caso in una locanda dela città, il quale si dice interessato a prendersi in adozione il ragazzino, ormai di 8 anni, per farlo girovagare con la sua compagnia ambulante.
La decisione spezza il cuore della madre adottiva, che non accetta la decisione del marito. Ma Remì, ormai partito, è un membro della compagnia Vitali, assieme ai cani Capi, Zerbino e Dolce ed alla scimmietta Belcore. La compagnia vive momenti più o meno sereni, ma un incidente con un gendarme porta in carcere il signor Vitali, reo di averlo colpito per difendere il suo cane dai maltrattamenti. Remì è così costretto ad addossarsi il carico del mantenimento degli animali e lo assale la disperazione fin quando non incontra la signora Milligan, in viaggio con la sua imbarcazione, "il Cigno", lungo i fiumi della Francia, nella speranza di guarire il figlioletto Arthur colpito da una grave forma di artrosi alle gambe.
Accolto sulla barca, Remì accetta di passare sul "Cigno" i mesi che lo separano dalla scarcerazione del signor Vitali, e il lungo soggiorno del ragazzo a bordo porta la signora a convincersi che il suo primogenito Richard, rapito in tenera età, sia ancora vivo.
Allo scadere del secondo mese Vitali viene liberato, ma la vita della compagnia subisce un duro colpo durante lo stesso inverno di quell'anno. Le nevicate insistenti non lasciano scampo a chi, come loro, si rifugia in una capanna nei boschi: nella notte i lupi divorano due dei tre cani e la scimmietta Belcore si ammala di una preoccupante polmonite. Vitali si rende conto dell'impossibilità di sopravvivere in condizioni simili e decide di trovare una sistemazione per il suo figlioccio. Il destino, però, non gli sorride; una seconda tormenta gli è fatale e dopo la morte della scimmietta, pochi giorni prima, lascia solo il ragazzo, sopravvissuto assieme al fedele Capi.
Per sua fortuna il corpo del ragazzo viene ritrovato dalla famglia Acquin, che lo accoglie e lo rimette in piedi, trattandolo come un figlio adottato, anche per la forte simpatìa che per lui nutre la più piccola delle figlie: Lisa. Non passa tenpo che la sciagura si abbatte senza pietà anche sulla famiglia Acquin, la quale, già indebitatasi per costruire una serra di fiori, perde ogni cosa dopo una violenta grandinata. Il padre di famiglia, condannato al carcere e alla confisca dei beni, lascia i figli presso i suoi fratelli, ma per Remì non c'è posto. Il ragazzo torna a Parigi, dove ritrova un vecchio amico, Mattia, che per sopravvivere escogita ogni stratagemma ai limiti della legalità.
Il giovane amico decide di seguire Remì nel corso delle sue peripezie, soprattutto dopo aver saputo dell'esistenza della madre vera del ragazzo, svelata dal signor Gerolamo; nel frattempo arrivato a Parigi per ritrovarlo e consegnarlo all'avvocato Galley. La donna, di origini londinesi, sarebbe alla sua ricerca, ma Remì non sa che si è imbarcata per la Francia, dove farà operare il figlio Arthur in Svizzera. I ragazzi decidono di partire per l'Inghilterra, ma cadono, senza volerlo, nel tranello teso dalla famiglia Driscoll, che aveva incaricato lo stesso avvocato Galley di scovare il ragazzino per poi usarlo come ostaggio ed estorcere denaro ai nobili genitori inglesi.
Il piano è presto scoperto, anche grazie all'intelligenza agile e intuitiva di Mattia che riesce a togliere l'amico Remì dalle grinfie dei malviventi. Ma nemmeno così torna la tranquillità nella vita del ragazzo: ripreso dai malviventi affamati di denaro, Remì viene arrestato insieme ai colpevoli di furto, durante una retata della polizia francese che porta alla cattura della banda intera, e viene condannato al riformatorio.
Unico modo per liberarlo è farlo gettare dal treno che dovrà portarlo al nuovo istituto: il tentativo riesce, ma la fuga fino ad ora dalle grinfie dei malviventi si trasforma in quella dalla polizia. Di nuovo Mattia escogita il rimedio: grazie alle conoscenze dell'amico Bob riesce ad organizzare un viaggio sulla Manica per far ritorno in Francia.
La fortuna comincia a sorridere al giovane, ormai diventato quasi undicenne: la signora Milligan, infatti, ha incontrato casualmente uno dei figli del signor Acquin, Beniamino, il quale le ha raccontato le peripezie del ragazzo accennando alle sue misteriose origini. La donna, insospettita dalle ombre sul passato di Remì, decide di andare in fondo, incontrando colei che lo ha trovato ed allevato nei primi anni di vita. Il vestito indossato dal bambino, ancora conservato dalla signora Barberin, non lascia dubbi alla nobile inglese: ora sa che Remì è il bambino che le venne rapito appena in fasce. Inizia la rincorsa per ritrovarlo e tenerlo con sé.
Remì, nel fuggire dai Driscoll, aveva riconosciuto nello stemma della famiglia Milligan lo stesso simbolo portato dalla donna del "Cigno" sul ciondolo della collana; ora, tornato in Francia, non gli rimane che cercarla e raggiungerla. Vi riesce di nuovo ancora grazie alle trovate dell'amico Mattia, che trova il modo per raggiungere Lione in tempi brevi e recarsi al villaggio di Chavanon, dove la madre adottiva lo informa che la signora Milligan si trova a Ginevra, per l'operazione del figlioletto.
A Ginevra si ha l'incontro finale della serie: Lisa, in visita con la signora Milligan per ritrovare la parola perduta anni prima, riesce a parlare dopo aver rivisto il suo adorato Remì. Ora che la tranquillità entra nella vita di Remì, anche Mattia può festeggiare la sua adozione nella nobiltà inglese; tuttavia i due ragazzi decidono di proseguire il loro viaggio verso la totale indipendenza e lo fanno con un percorso solo immaginato che li porterà a dieci anni nel futuro. Remì nella serie sposa Lisa, da tempo invaghita di lui, e diverrà avvocato; Mattia diventerà un violinista di fama internazionale.

Remì, le sue avventure (TV)
director: Osamu Dezaki
year pr.: 1977-1978
time: 30' ep.-col.
episodes: 51






Remì, il film (movie)
director: Osamu Dezaki
year pr.: 1980
time: 96'-col.







giovedì 13 agosto 2009

11.4 JENNY, LA TENNISTA!

"Jenny, la Tennista!" è uno shojo manga sportivo, di 18 tankoubon, pubblicato nei primi anni Settanta e creato da Sumika Yamamoto.
Nel 1973, quando la Yamamoto doveva ancora inventare una conclusione per la sua opera, Osamu Dezaki si dedica al progetto che dovrebbe fare di "Ace wo Nerae!" un "anime". E così da quest'idea iniziale prende vita l'intera saga di uno dei classici dell'animazione giapponese, che si conclude nel 1989 dopo due serie TV, un film e due serie OAV.
Da segnalare anche la serie televisiva live-action del 2004, composta da 9 episodi di 46 minuti ciascuno.

A dispetto della versione televisiva, nelle pagine del manga la nostra giovane e solare protagonista dai capelli corti si chiama Hiromi (e non Jenny) ed è una studentessa del liceo Nishi, rinomato istituto noto come il "regno del tennis" per via della grande tradizione che vanta in questo sport.
Punte di diamante del Nishi sono Reika Ryuzaki, a cui l' eleganza dello stile ha valso l'appellativo di "Madame Butterfly" e Todo Takayuki , promessa del tennis maschile.
Hiromi s'iscrive al club di tennis un pò per gioco, su invito della stessa Madame Butterfly, per la quale la ragazza nutre una vera e propria venerazione.
La sua è una vita semplice e scorre tranquillamente tra allenamenti senza pretese e le lezioni a scuola, finchè non verrà stravolta dal nuovo, affascinante allenatore Jin Munakata (Jeremi nel cartone animato). Jin intravede nella giovane ragazza un grande potenziale e inizia a spronarla fortemente affinchè dia nel tennis il massimo di se stessa.
Hiromi, come nella migliore tradizione del manga sportivo, sarà costretta a sottostare ad allenamenti spesso massacranti, che la terranno lontana da Todo, di cui è innamorata, e le procureranno ben presto l'ira delle compagne più grandi e della stessa Madame Butterfly.
La sua vicenda s'intreccerà con quella degli altri personaggi e lei stessa si ritroverà costretta a fare delle scelte: imparerà a crescere, ad affrontare la vita, il dolore della separazione, attraverso sacrifici e difficoltà che la segneranno profondamente e la faranno maturare.
Hiromi conoscerà un amore più grande della semplice infatuazione adolescenziale: il consegnarsi totalmente nelle mani di una persona, la gratitudine verso colui che per la prima volta volta ha creduto in lei...perchè le persone che ci amano sono quelle che all'occorrenza sanno anche essere dure e crudeli . Jin le consegnerà il suo sogno, quello di un atleta costretto suo malgrado a ritirarsi, e lei sarà il frutto di un lungo lavoro di semina costato sacrifici e sudore.
Il forte sentimento che maturerà dentro il cuore di entrambi resterà incompiuto, ma li accompagnerà per sempre.

Jenny, la Tennista! (TV 1)
key animation, director: Osamu Dezaki
year pr.: 1973-1974
time: 30' ep.-col.
episodes: 26









Jenny, la Tennista! (TV 2)
director: Osamu Dezaki
year pr.: 1978-1979
time: 30' ep.-col.
episodes: 25









Jenny, la Tennista! (movie)
director: Osamu Dezaki
year pr.: 1979
time: 88'-col.










Jenny, la Tennista! 2 (OAV 1)
director: Osamu Dezaki
year pr.: 1988
time: x
episodes: 13







Jenny, la Tennista! Final Stage (OAV 2)
screenplay, storyboard, director : Osamu Dezaki
year pr.: 1988-1989
time: x
episodes: 12







trama from Ciao!

mercoledì 12 agosto 2009

11.3 ROCKY JOE

"Rocky Joe" compare per la prima volta su "Shonen Magazine" nel 1968 come serie manga, di 20 tankoubon, creata da Tetsuya Chiba. Non trascorre molto tempo (soli 2 anni), che nel 1970 Osamu Dezaki decide di farne una serie TV animata, di ben 79 episodi; e questo non è altro che l'inizio di una lunga saga, conclusasi nel 1981 dopo un'altra serie TV, di 47 episodi, e due movies (remakes delle precedenti serie televisive).
Tutto questo ha contribuito a fare dell'"anime", uno dei più amati dalla gioventù nipponica e del manga, una delle pietre miliari dell'intera produzione giapponese.

Rocky Joe (Joe Yabuki, il suo vero nome) è un ragazzo di 15 anni che vive in uno dei quartieri più degradati e malfamati di Tokyo. Il ragazzo, sbandato, senza famiglia e senza dimora, vive di espedienti, con piccoli furti e lotte quotidiane per la sopravvivenza; ma un giorno mentre cammina per strada, inciampa sul corpo di un ubriaco steso per terra: questi è Danbei Tange, un ex pugile alcolizzato, che osservatolo durante una rissa contro una banda di suoi coetanei, vede in lui la stoffa del campione e decide di allenarlo per riscattarsi dai fallimenti della sua stessa vita. Poco avvezzo alla disciplina e al senso del sacrificio, Rocky Joe non vede di buon occhio gli insegnamenti del vecchio Danbei Tange e lo segue solo per avere un pasto caldo e un po' di compagnia. Ma un giorno a causa di una truffa ai danni della signora Yoko Shiraki, viene rinchiuso in riformatorio e da quel momento, inizia il cambiamento del ragazzo ribelle. Anche in quel frangente Dambei rappresenterà l'unico punto di riferimento per Rocky Joe, in quanto continuerà a impartirgli le lezioni di boxe sotto forma di corrispondenza, che il ragazzo inizierà a seguire. La sua palestra saranno le sfide e le risse con i compagni del riformatorio ed in particolare con Toro Riki (Tooru Riikishi nel manga originale), anche lui con l'ambizione del pugilato e dotato di un "pugno proibito". Dopo una serie di vicissitudini, usciti dal riformatorio i due finiranno realmente per incontrarsi sul ring e dar luogo ad un violento e drammatico scontro. Qui Toro Riki, che per affrontare Rocky Joe si è sottoposto ad una durissima dieta per scalare di categoria, perderà la vita, non prima di aver sferrato un pugno devastante che metterà Rocky Joe al tappeto, facendogli perdere l'incontro per k.o.
Dopo questo drammatico incontro, Rocky Joe si sente triste e amareggiato per aver causato la morte del suo amico-nemico Toro Riki, pertanto decide di non combattere più. Ma ben presto con il passare del tempo, Rocky Joe si accorge che è impossibile rinunciare ad una attività che gli ha segnato la vita sin da ragazzino e che ne ha caratterizzato la sua personalità. Ritorna quindi ad essere allenato da Danbei Tange e a preparasi per gli incontri di pugilato con diversi e pericolosi avversari, fra i quali ricordiamo Tiger Osaky, Arajima e Nango. Durante i combattimenti con questi pugili senza scrupoli, Rocky Joe sarà inizialmente bloccato dalla paura di uccidere, cosa che lo porterà a non esprimere al meglio le sue potenzialità.

Rocky Joe (TV 1)
directors: Osamu Dezaki, Yoshiyuki Tomino
script: Osamu Dezaki
year pr.: 1970-1971
time: 30' ep.-col.
episodes: 79






Rocky Joe (movie 1)
director: Osamu Dezaki
year pr.: 1980
time: x







Rocky Joe, il campione (TV 2)
director: Osamu Dezaki
year pr.: 1980-1981
time: x
episodes: 47






Rocky Joe, l'ultimo round (movie 2)
script, director: Osamu Dezaki
year pr.: 1981
time: x







trama from Cartoni online

martedì 11 agosto 2009

11.2 OSAMU DEZAKI'S FILMOGRAPHY

Di seguito la filmografia di Osamu Dezaki. Per comprenderla al meglio potete seguire questo specchietto:
"directors - collaborators, title, year production, time (kind - episodes)"
n.b. la "x" sta per "ignoto" e i "..." indicano continuità.
Per qualunque dubbio potete contattarmi, mediante commento.
  • Eiichi Yamamoto - Osamu Tezuka, Osamu Dezaki, "La principessa e lo stregone", 1969, 128'-col. (movie)
  • Eiichi Yamamoto - Osamu Dezaki, "Belladonna of Sadness", 1973, 89'-col. (movie)
  • Isao Takahata - Hayao Miyazaki, Osamu Dezaki, "Redbreast Suzunosuke", 1972-1973, 30' ep.-col. (TV - 52 ep.)
  • Osamu Dezaki - Osamu Tezuka, "Black Jack - La sindrome di Moira", 1996, 105'-col. (movie 2)
  • Osamu Dezaki - Hayao Miyazaki, "Space adventure Cobra - The movie", 1982, 99'-col. (movie)
  • Osamu Dezaki, "Jenny, la Tennista!", 1979, 88'-col. (movie)
  • Osamu Dezaki, "Jenny, la Tennista!", 1973-1974, 30' ep.-col. (TV 1 - 26 ep.)
  • Osamu Dezaki - Osamu Tezuka, "In the beginning - The bible stories", 1997, 24' ep.-col. (TV - 26 ep.)
  • Osamu Dezaki - Monkey Punch, "Lupin III: Bye Bye Liberty", 1989, 97'-col. (special)
  • Osamu Dezaki - Monkey Punch, "Lupin III: Il mistero delle carte di Hemingway", 1990, 92'-col. (special)
  • Osamu Dezaki - Monkey Punch, "Lupin III: Ruba il dizionario di Napoleone!", 1991, 90'-col. (special)
  • Osamu Dezaki - Monkey Punch, "Lupin III: Il tesoro degli zar", 1992, 90'-col. (special)
  • Osamu Dezaki, "Jenny, la Tennista! 2", 1988, x (OAV 1 - 13 ep.)
  • Osamu Dezaki, "Jenny, la Tennista! Final Stage", 1988-1989, x (OAV 2 - 12 ep.)
  • Osamu Dezaki, "Air", 2005, 91'-col. (movie)
  • Osamu Dezaki, "Rocky Joe", 1980, x (movie 1)
  • Osamu Dezaki, "Rocky Joe, l'ultimo round", 1981, x (movie 2)
  • Osamu Dezaki, "Rocky Joe, il campione", 1980-1981, x (TV 2 - 47 ep.)
  • Osamu Dezaki, "Burning Blood", 1990-1991, x (OAV - 3 ep.)
  • Osamu Dezaki, "Clannad", 2007, 90'-col. (movie)
  • Osamu Dezaki, "Le avventure di Gamba", 1975, 25' ep.-col. (TV - 26 ep.)
  • Osamu Dezaki, "Genji Monogatari Sennenki", 2009, 30' ep.-col. (TV - 11 ep.)
  • Osamu Dezaki, "Cobra The Animation", 1982, x (TV - 13 ep.)
  • Osamu Dezaki, "Golgo 13: Queen Bee", 1998, 60'-col. (OAV)
  • Osamu Dezaki, "Golgo 13: The Professional", 1983, 91'-col. (movie)
  • Osamu Dezaki, "Giatrus, il primo uomo", 1974-1976, x (TV - 59 ep.)
  • Osamu Dezaki, "Hakugei: Legend of the Moby Dick", 1997-1999, 30' ep.-col. (TV - 26 ep.)
  • Osamu Dezaki, "Remì, il film", 1980, 96'-col. (movie)
  • Osamu Dezaki, "Remì, le sue avventure", 1977-1978, 30' ep.-col. (TV - 51 ep.)
  • Osamu Dezaki, "Kasei Yakyoku", 1988, 30' ep.-col. (OAV - 4 ep.)
  • Osamu Dezaki, "Jenny, la Tennista!", 1978-1979, 30' ep.-col. (TV 2 - 25 ep.)
  • Osamu Dezaki, "Space Adventure Cobra", 1982-1983, x (TV - 31 ep.)
  • Osamu Dezaki, "Sword for Truth", 1990, 60'-col. (movie)
  • Osamu Dezaki, "Hamtaro - The Movie 2", 2002, 50'-col. (movie)
  • Osamu Dezaki, "Hamtaro - The Movie 4", 2004, 50'-col. (movie)
  • Osamu Dezaki, "Ultraviolet: Code 044", 2008, 30' ep.-col. (TV - 12 ep.)
  • Osamu Dezaki, "Hazedon", 1972-1973, 30' ep.-col. (TV - 26 ep.)
  • Osamu Dezaki, "One Pound Gospel", 1988, 55'-col. (OAV)
  • Osamu Dezaki, ... "Caro Fratello", 1991-1992, 26' ep.-col. (TV - 39 ep.)
  • Osamu Dezaki, ... "Legend of the Dragon Kings", 1991, 45' ep.-col. (OAV - 12 ep.)
  • Osamu Dezaki, Atsushi Yano, "The Snow Queen", 2005-2006, 25' ep.-col. (TV - 39 ep.)
  • Osamu Dezaki, Eiji Okabe, "Ichidai the Karate Fool", 1973-1974, x (TV - 47 ep.)
  • Osamu Dezaki, Fumihiro Yoshimura - Osamu Tezuka, "Black Jack", 1993, 50' ep.-col. (OAV - 10 ep.)
  • Osamu Dezaki, Gisaburô Sugii, … - Osamu Tezuka, "The Monkey - Le grandi avventure di Goku", 1967, 30' ep.-col. (TV - 39 ep.)
  • Osamu Dezaki, Gisaburô Sugii, Yoshiyuki Tomino - Osamu Tezuka, "Dororo", 1969, 23' ep.-col. (TV - 26 ep.)
  • Osamu Dezaki, Masami Hata, Ichiro Fujito, "Il paese del c'era una volta", 1971, x (TV - 52 ep.)
  • Osamu Dezaki, Masato Sato - Monkey Punch, "Lupin III: All'inseguimento del tesoro di Harimao", 1995, 90'-col. (special)
  • Osamu Dezaki, Mitsutero Okamoto - Osamu Tezuka, "Big X", 1964-1965, 30' ep.-col. (TV - 59 ep.)
  • Osamu Dezaki, Satoshi Dezaki - Osamu Tezuka, "L'espresso sottomarino", 1979, 91'-col. (movie)
  • Osamu Dezaki, Satoshi Dezaki - Osamu Tezuka, "Prime Rose", 1983, 90'-col. (movie)
  • Osamu Dezaki, Tadao Nagahama, Satoshi Dezaki, … "Lady Oscar, la rosa di Versailles", 1979-1980, 25' ep.-col. (TV - 41 ep.)
  • Osamu Dezaki, Toshiyuki Hiruma, "Bionic Six", 1987, 25' ep.-col. (TV - 65 ep.)
  • Osamu Dezaki, Yoshio Takeuchi, Hideo Takayashiki, "L'isola del tesoro", 1978-1979, 30' ep.-col. (TV - 26 ep.)
  • Osamu Dezaki, Yoshiyuki Tomino, "Rocky Joe", 1970-1971, 30' ep.-col. (TV 1 - 79 ep.)
  • Osamu Dezaki, Yutaka Fujioka, "Mighty Orbots", 1984, x (TV - 13 ep.)
  • Osamu Tezuka, Osamu Dezaki, Eiichi Yamamoto, Gisaburô Sugii, Yoshiyuki Tomino, "Astro Boy", 1963-1966, x (TV 1 - 193 ep.)
  • Rintaro, Osamu Dezaki, "New Moomin", 1972, 30' ep.-col. (TV - 52 ep.)
  • Rintaro, Osamu Dezaki, "Le più belle favole del mondo", 1976-1979, 30' ep.-col. (TV - 127 ep.)
  • Tadao Nagahama - Hayao Miyazaki, Osamu Dezaki, "Samurai Giants", 1973-1974, 30' ep.-col. (TV - 52 ep.)
  • Yoshifumi Kondô (1st pilot), Osamu Dezaki (2nd pilot), Masami Hata, William Hurtzs (movie) - Hayao Miyazaki, "Little Nemo / Little Nemo - Adventures in Slumberland", 1982 / 1989, 4' / 94'-col. (1st pilot / movie)
  • Yoshio Takeuchi - Osamu Dezaki, Monkey Punch, "Botchan", 1980, x (special)

lunedì 10 agosto 2009

11.1 OSAMU DEZAKI

Osamu Dezaki nasce il 18 Novembre del 1943 a Shinagawa, ed è tutt'oggi considerato il più importante e prolifico regista d'"anime" degli anni Settanta.
Dopo essersi diplomato presso il liceo Kitazono, molti sono gli studi d'animazione per i quali lavora: iniziando la sua carriera alla "Toshiba", per poi entrare a far parte del cast della "Mushi Production" di Osamu Tezuka che contribuirà alla sua formazione di disegnatore e animatore. Qui Dezaki dirigerà alcuni episodi della prima serie TV di "Astro Boy" (1963-1966) e l'intera serie di "Rocky Joe"(1970-1971), che nonostante diventi subito un cult, ottenendo discreti successi di critica e di pubblico, viene interrotta anticipatamente.
Nel 1972 collabora con la "MadHouse", mettendosi in mostra e suscitando l'attenzione della "Tokyo Movie Shinsha", per la quale diventa uno dei suoi più importanti registi.
Negli Ottanta e Novanta si reca prima all'estero, insegnando anche tecnica dell’animazione in una major americana, e poi ritorna in Giappone dalla "Tezuka Production", che gli affida la regia di una serie OAV, di 10 episodi, di "Black Jack" (nel 1993) e del lungometraggio "Black Jack - La sindrome di Moira" (nel 1996).
Da segnalare sono altre serie televisive, come "Jenny la tennista", "Lady Oscar" e "L'isola del tesoro", e altri progetti più recenti: "Air" del 2005, "Clannad" del 2007, "UtraViolet: Code 044" del 2008 e "Cobra The Animation: Rokunin no yūshi" del 2009; tutti diretti dal maestro Osamu Dezaki, al quale si deve anche la regia di alcuni special televisivi di "Lupin III" (cinque in tutto).

Ultima precisazione riguarda un legame di parentela particolarmente importante, ovvero: il fratello maggiore di Osamu Dezaki è il meno noto Satoshi Dezaki, valido regista di animazione.