martedì 30 giugno 2009

7.6 ROUJIN Z

"Roujin Z" è un "anime" del 1991 diretto da Hiroyuki Kitakubo con la partecipazione del maestro Otomo, autore della storia, poi adattata per la realizzazione del manga "ZeD". Questo progetto vede inoltre la presenza di Satoshi Kon (di cui parleremo nei prossimi posts).

Haruko è un'infermiera offertasi volontaria per la cura di pazienti anziani.
Un bel giorno il Ministro del Governo, d'accordo con altri medici, scienziati e finanziatori, decide di sperimentare una nuova tecnologia (un letto ipertech chiamato appunto Roujin Z).
Il Roujin Z si propone di sorvegliare un malato senza gravare sulla famiglia: servizio di pulizia, mantenimento dei test diagnostici, perfino un piccolo centro ricreativo e una suite per il nutrimento che può restare indipendete per una settimana circa.
Sembra tutto perfetto, tutti i permessi vengono firmati e uno dei più cari pazienti di Haruko è schedato come volontario (più che altro senza il suo permesso...) per fare da "cavia".
Haruko però capisce subito che qualcosa non va... il letto high-tech, per quanto completo e ben progettato, manca di qualcosa che per un paziente è sicuramente indispensabile: il rapporto umano.
Decisa a tutto pur di salvare il suo paziente, Haruko si troverà a lottare dapprima contro i tecnici di laboratorio, poi contro la polizia e infine contro il Roujin Z stesso, che da innoquo letto computerizzato diverrà una specie di macchina senziente, in grado di prendere decisioni autonome (ed egocentriche...) rielaborando i ricordi dei suoi pazienti.

Roujin Z (OAV)
director: Hiroyuki Kitakubo
script, mechanical design: Katsuhiro Otomo
art design, key animation: Satoshi Kon
year pr.: 1991
time: 80'-col.

lunedì 29 giugno 2009

7.5 AKIRA

"Akira" è uno dei migliori "anime" di tutti i tempi, considerato il gioiello del regista Katsuhiro Otomo, autore del manga omonimo da cui lo stesso lungometraggio è stato tratto.
Il kolossal giapponese ha abbattuto definitivamente quello che restava dei confini videoludici orientali, permettendo all'animazione del Sol Levante di fare il suo più che meritato ingresso nel panorama mondiale dell'animazionione cinematografica, facendo concorrenza agli studi Disney (quelli visti allora di buon occhio dall'immortale Tezuka).
Il "cult movie" uscito nelle sale natìe nel 1988, forte del successo del manga in quel periodo ancora in fase di completazione (tanto che Otomo non aveva deciso quale finale attribuirgli), ha riscosso oltre 6 miliardi di yen, guadagnando sei volte tanto quanto era il budget iniziale, ben 1 miliardo di yen, cifra più volte sognata dal maestro mangaka/animatore, che per la realizzazione del suo progetto offrì 1.300 posti di lavoro ad animatori provenienti da 50 studi diversi.
Tutti questo numeri sono stati usati solo per darvi un'idea di quanto maestosa sia quest'opera di altissimo livello grafico e sonoro, un cocktail di fantascienza in una Tokyo postbellica prossima alla guerra.

Neo-Tokyo, 2019, trentun'anni dopo l'esplosione nucleare che rase al suolo la città e segnò l'inizio della terza guerra mondiale. Una gang giovanile di motociclisti, capeggiata da Kaneda, viene casualmente a contatto con uno strano ragazzino. Il giovane Tetsuo, che con la sua moto ha investito un bambino (rimasto inspiegabilmente illeso), viene portato via senza spiegazioni dai militari; Kaneda, venuto a contatto con un'organizzazione clandestina antigovernativa, cerca di scoprire dove è stato portato il suo amico.

Akira (movie)
director, script, original manga, supervising director: Katsuhiro Otomo
year pr.: 1988
time: 124'-col.








trama from Movieplayer

domenica 28 giugno 2009

7.4 MANIE-MANIE - I RACCONTI DEL LABIRINTO

"Manie-Manie - I racconti del labirinto" ["Manie-Manie Meikyu Monogatari"] è un "anime" del 1987, presentato al Festival Internazionale del Cinema di Fantascienza di Tokyo.
Il lungometraggio è costituito da tre episodi, diretti da altrettanti registi:

1. "Labyrinth" ["Labyrinth Labyrinths"] / Rintaro
è la storia di una bambina e del suo gatto che attraversando uno specchio si ritrovano nello strano mondo di un circo viaggiante; una sorta di sogno in cui l'occhio si perde in giochi di immagini dai tratti semplici e lineari e dai colori suggestivi.
2. "L'uomo che correva" ["Hashiru Otoko"] / Yoshiaki Kawajiri
in un futuro non specificato il pubblico assiste a delle gare automobilistiche estreme e all'ultimo sangue, in cui i piloti si sfidano al limite della sopportazione fisica e in cui la volonta di vittoria di un pilota vince persino la morte.
3. "Interrompete i lavori!" ["Koji chushi meirei"] / Katsuhiro Otomo
incentrato nella foresta Amazzonica, dove un supervisore è stato inviato a controllare lo stato dei lavori nel Progetto 444, immenso cantiere interamente automatizzato, il cui supervisore capo risulta irrintracciabile; il nuovo supervisore scoprirà una situazione paradossale, in cui lo zelo e l'efficienza del robot capo si traduce in distruzione e assenza di controllo.
In questo racconto Otomo presenta in tono sarcastico, attraverso disegni e animazioni di altissimo livello, una forte critica contro l'abuso della tecnologia e i disastri che ne possono conseguire.

I tre corti non condividono nulla che possa far pensare ad una linea tematica comune seguita dai tre registi durante la realizzazione, ma si possono accomunare per l'alta qualità grafica e sonora, che fanno dell'opera un progetto alternativo ben portato a termine.

Manie-Manie - I racconti del labirinto (movie)
directors: Katsuhiro Otomo, Rintaro, Yoshiaki Kawajiri
screenplay, character design (ep. 3): Katsuhiro Otomo
screenplay (ep. 1): Rintaro
screenplay, character design, animation director, art design (ep. 2): Yoshiaki Kawajiri
year pr.: 1987
time: 50'-col.
episodes: 3

sabato 27 giugno 2009

7.3 ROBOT CARNIVAL

"Robot Carnival" ["Robotto Kânibaru"] è un OAV del 1987 costituito da sette episodi, ai quali si vanno ad aggiungere l'opening (l'apertura) e l'ending (la chiusura) diretti da Katsuhiro Otomo e Atsuko Fukushima.
Il progetto nacque dalla mente del produttore Kazufumi Nomura, che propose a degli animatori già affermati o emergenti dell'epoca di realizzare cortometraggi incentrati sui robot, ormai divenuti protagonisti di una grande quantità di "anime".
Il risultato è un lungometraggio, valzer di cultura pop anni ottanta e di citazioni provenienti dal mondo della letteratura, del cinema e dell'animazione del Sol Levante.
Gli episodi, completi di titolo e rispettivo regista, sono riportati di seguito:

1. Opening / Katsuhiro Otomo, Atsuko Fukushima
2. "Deprive" / Hidetoshi Oomori
3. "A Tale of Two Robots: Chapte" / Hiroyuki Kitakubo
4. "Starlight Angel" / Hiroyuki Kitazume
5. "Franken's Gears" / Koji Morimoto
6. "Cloud" / Mao Lamdo
7. "Nightmare" / Takashi Nakamura
8. "Presence" / Yasuomi Umetsu
9. Ending / Katsuhiro Otomo, Atsuko Fukushima

Robot Carnival (OAV)
directors: Katsuhiro Otomo, Atsuko Fukushima, ...
year pr.: 1987
time: 91'-col.
episodes: 7

venerdì 26 giugno 2009

7.2 KATSUHIRO OTOMO'S FILMOGRAPHY

Di seguito la filmografia di Katsuhiro Otomo. Per comprenderla al meglio potete seguire questo specchietto:
"directors - collaborators, title, year production, time (kind - episodes)"
n.b. la "x" sta per "ignoto" e i "..." indicano continuità.
Per qualunque dubbio potete contattarmi, mediante commento.
  • Hirotsugu Kawasaki - Katsuhiro Otomo, "Spriggan", 1998, 90'-col. (movie)
  • Hiroyuki Kitakubo - Katsuhiro Otomo, Satoshi Kon, "Roujin Z", 1991, 80'-col. (OAV)
  • Katsuhiro Otomo, "Akira", 1988, 124'-col. (movie)
  • Katsuhiro Otomo, "Steamboy", 2004, 126'-col. (movie)
  • Katsuhiro Otomo, "Gundam: Mission to the Rise", 1998, 3'-col. (special)
  • Katsuhiro Otomo - Satoshi Kon, "World Apartment Horror", 1991, x (live-action movie)
  • Katsuhiro Otomo, "Mushishi", 2006, x (live-action movie)
  • Katsuhiro Otomo, Atsuko Fukushima (OP-ED), …, "Robot Carnival", 1987, 91'-col. (OAV)
  • Katsuhiro Otomo, Koji Morimoto, Tensai Okamura - Satoshi Kon (2nd ep.), Yoshiaki Kawajiri (3rd ep.), "Memories", 1995, 113'-col. (movie)
  • Katsuhiro Otomo, Rintaro, Yoshiaki Kawajiri, "Manie-Manie - I racconti del labirinto", 1987, 50'-col. (movie)
  • Rintaro - Katsuhiro Otomo, Osamu Tezuka, Yoshiaki Kawajiri, "Metropolis", 2001, 107'-col. (movie)
  • Rintaro - Katsuhiro Otomo, "Harmagedon - La guerra contro Genma", 1983, 131'-col. (movie)
  • Satoshi Kon - Katsuhiro Otomo, "Perfect Blue", 1997, 80'-col. (movie)
  • Shinji Takagi - Katsuhiro Otomo, "SOS! Tokyo Metro Explorers: The Next", 2007, 40'-col. (movie)
  • Shuhei Morita - Katsuhiro Otomo, "Freedom", 2006, 30' ep.-col. (OAV - 7 ep.)
  • Yoshikazu Yasuhiko - Katsuhiro Otomo, "Crusher Joe: The Movie", 1983, x (movie)

giovedì 25 giugno 2009

7.1 KATSUHIRO OTOMO

Katsuhiro Otomo nasce il 14 Aprile del 1954 ad Hasama nella prefettura di Miyagi. Finita la scuola superiore, decide subito di trasferirsi a Tokyo per cercare lavoro come disegnatore e sceneggiatore e appena diciannovenne, nel 1973, inizia a pubblicare una serie di brevi strip sulla rivista Action, tra le quali vanno segnalate "Jûsei", "Shinyû", "Sumairii Ojisan" e "Jôkai Kaze".
A queste seguiranno, nel resto degli anni '70, 5 raccolte di storie brevi e di altri lavori precedentemente realizzati: "Boogie Woogie Waltz 1", "Short Piece", "Highway Star", "Good Weather" e "Sayonara Nippon"; una serie di parodie di classici occidentali, tra cui "Hansel e Gretel", "Il Mago di Oz", "Biancaneve", "I tre porcellini" e "Robinson Crusoe", poi racchiuse in "Hansel To Gretel"; e l'opera che fa da "ouverture" ad una lunga, costante e variegata attività artistica, il manga "Fireball", pubblicato nel 1979 su Draks Action.
Nel 1981 Otomo pubblica, sempre sulla rivista Draks Action, "Domu", primo manga ad essere premiato con lo "Science Fiction Grand Prix Award" (nel 1983), che narra di una serie di misteriosi omicidi che avvengono in un enorme complesso condominiale.
L'anno seguente ha inizio la stesura di "Akira", da molti considerato il miglior lavoro del mangaka, che negli stessi anni '80 si avvicinerà all'animazione, prima collaborando con Rintaro per la realizzazione di "Harmagedon - La guerra contro Genma" per poi arrivare alla regia di alcune sequenze di "Robot Carnival" o del terzo episodio di "Manie-Manie - I racconti del labirinto" (entrambi del 1987).
Ma è nel 1988 che si inizia a sentir parlare di Otomo al di fuori dal Giappone, con la sua prima regia assoluta, "Akira", tratto dal manga da lui stesso realizzato e completato pochi anni dopo l'uscita dell'"anime", nel 1990.
Sempre nello stesso anno l'ormai divenuto maestro Otomo inizia nuovamente a disegnare manga e pubblica "The Legend of Mother Sarah", seguito da nuovi lavori animati che vedono la sua partecipazione: l'OAV "Roujin Z" del 1991 (di cui ci sarà anche una versione manga); "Memories" del 1995, a cui partecipa anche Satoshi Kon; "Perfect Blue" del 1997 diretto dallo stesso Kon; "Spriggan" dell'anno seguente e "Metropolis" [di cui abbiamo già parlato abbondantemente... vedi qui].
Nel 2004 il maestro si occupa del suo secondo lungometraggio (da lui diretto), "Steamboy", un'opera prettamente steampunk, seguita da altri progetti a cui prende parte; dei quali va sicuramente ricordato "Mushishi", secondo live-action movie (il primo è "World Apartment Horror" del 1991) presentato in concorso alla 63a Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia nel 2006.

mercoledì 24 giugno 2009

CRISTINA DONA'

La sesta pausa del lungo viaggio alla scoperta dell'animazione [vedi qui] riguarda Cristina Donà.

Riesce a sposare la tradizione del cantautorato con le sonorità rock più ruvide. Piace a Robert Wyatt e David Byrne, e già la chiamano la PJ Harvey italiana. Cristina Donà, insomma, sembra destinata a diventare la nuova stella del firmamento rock italiano al femminile. Ha vinto il premio Ciampi nel '95, ha collaborato con il nuovo astro della canzone d'autore newyorkese Eric Wood, e ha conquistato negli anni un largo consenso di critica. Merito delle sue composizioni raffinate e dei suoi testi dal notevole impatto emotivo, sui quali una voce duttile e al tempo stesso incisiva viaggia a briglie sciolte, disegnando armonie sorprendenti.
A rievocare il repertorio di Harvey, ma anche di Liz Phair sono principalmente il tono umorale di alcuni suoi passaggi sonori, l'accompagnamento costante con la chitarra, gli arrangiamenti sovente spigolosi e un procedimento narrativo che si snoda per immagini.
A distanza di tre anni dal disco d'esordio, "Tregua", Cristina Donà è tornata con "Nido", album più complesso ma per certi versi anche più accessibile. L'impianto sonoro, ricco e intricato, è al servizio di una voce quanto mai ricca di sfumature. I testi abbracciano una molteplicità di argomenti e sensazioni. C'è struggimento, eleganza, ironia, profondità, e tutto è lontano da qualsiasi luogo comune o facilità commerciale. E la produzione del disco è affidata alla mente degli Afterhours, Manuel Agnelli.
Spicca, tra le collaborazioni, il nome di Robert Wyatt, un maestro per la Donà che ha anche partecipato a "The different you", il disco-tributo per il musicista britannico realizzato da alcuni musicisti italiani. "L'ho incontrato al Salone della Musica - racconta Cristina Donà -. Mi venne a vedere. Mi colpì per la sua gentilezza, fu un pomeriggio di piacevole conversazione. Quando si trattò di lavorare a 'Nido' Manuel propose di inviargli dei pezzi per vedere se avrebbe partecipato alla realizzazione di alcune canzoni. Nella peggiore delle ipotesi avrebbe potuto rifiutare. Invece accettò. È autore degli arrangiamenti di 'Goccia'. La precedente versione, quella senza di lui, era molto scarna e Wyatt l'ha impreziosita, aggiungendovi curiosi suoni di tromba e un accompagnamento cantato in forma di bolero. La cosa che mi ha molto colpito è stata che ci ha detto di non usare nulla di ciò che non ci fosse piaciuto".
La suggestione poetica della title track, la romantica malinconia di "Goccia", l'esplosione vitale de "L'ultima giornata di sole", l'essenzialità perfetta di "Mangialuomo" sono solo alcuni degli episodi più riusciti dell'album, che segna un certo distacco dal precedente "Tregua". Specie per gli arrangiamenti. "Manuel ha influito moltissimo sui suoni di 'Tregua' - spiega Donà -. Gli arrangiamenti particolarmente elettrici erano merito suo. 'Nido' è molto diverso e, per una serie di fattori, per nulla 'distorto'. È molto più vario di 'Tregua'. Ad esempio, 'Mangialuomo' ricorda un Tom Waits più solare, accompagnato da un'orchestra. Sono affascinata dal contrasto tra liriche pesanti e cupe e musica solare, e viceversa". E nel "Nido" di Cristina non manca, in effetti, una certa solarità: "E' un disco strano, anche spiritoso dalla seconda metà in poi. C'è l'ironia che mancava su 'Tregua', e ciò perché forse il periodo in cui fu composto 'Tregua' non lasciava molto spazio all'ironia.".
Nonostante una formazione prettamente rock, Cristina Donà ama spaziare tra i generi. "Sto ascoltando Wilco - racconta -, il Brasile di Gilberto Gil e Caetano Veloso, Paul McCartney, Marco Parente, Ginevra Di Marco. In passato U2, Waterboys, e tra gli italiani soprattutto Fossati". E' decisa a portare avanti l'altro-rock" italiano, quello che difficilmente si ascolta nelle radio, insieme ai suoi amici e compagni di tournée: i La Crus, gli Almamegretta, gli Afterhours, i Marlene Kuntz.
In Dove Sei Tu (2003),spiazza subito la nuova produzione, affidata a Davey Ray Moor, leader dei Cousteau, conosciuto, sembra per caso, durante un festival inglese nel quale l'artista bergamasca si esibiva. L'effetto è un approccio meno cupo rispetto al passato, dove la voce risalta ancora di più in tutta la sua limpidezza (e infatti la stessa Crstian Donà ha fatto notare che il problema era quello di incoraggiare le frequenze basse della sua voce, che è invece impostata su frequenze alte; allo scopo sono stati usati vari microfoni ed effetti). Toccanti i brani melodici e d'effetto ("Nel mio Giardino", "Invisibile"), ma non mancano anche sfumature stile jazz ("In fondo al mare"). Si prosegue con pezzi più carichi che non possono mancare nel repertorio live ("Triathlon", in un'insolita doppia veste con l'ausilio dei Subsonica, e "The Truman Show"). Infine, Cristina Donà si cimenta anche con la lingua inglese in "Give it back (to me)", primo esperimento che magari potrà avere un seguito nel futuro. L'uso di parti melodiche più marcato rispetto ai lavori precedenti risulta convincente e, unito all'apporto di validi strumentisti come quelli attuali, potrà rappresentare in futuro la premessa per nuove, interessanti evoluzioni nella carriera della cantautrice bergamasca.
Nel settembre 2004 esce Cristina Donà, l'atteso album in inglese, pubblicato in Italia da Mescal e nel resto del mondo, in 33 paesi, da Rykodisc International; a trainarlo, il singolo "Invisible Girl".
Seguono due nuovi albums studio: "La quinta stagione" nel 2007 e "Piccola faccia" nel 2008.

di Claudio Fabretti

discografia:

Albums
1997 - Tregua
1999 - Nido
2003 - Dove sei tu
2004 - Cristina Donà (album in inglese)
2007 - La quinta stagione
2008 - Piccola faccia

EP
2000 - Goccia

Singles
2003 - Nel mio giardino
2003 - Triathlon
2003 - Invisibile
2004 - Invisible girl
2005 - Triathlon "Uk version"
2007 - Universo
2008 - I Duellanti
2008 - Sign your name

Collaborations
1997 - La Crus - Dentro me - cori in Per mano e Ninna Nanna
1998 - AA.VV. - Un amore lungo un giorno (singolo)
1998 - Afterhours - Male di miele (singolo) - duetto in State Trooper (live)
1999 - Afterhours - Non è per sempre - cori in Oppio
1999 - La Crus - Dietro la curva del cuore - cori in Soltanto Amore
1999 - Marco Parente - Testa, dì cuore - duetto in Senza voltarsi
1999 - Massimo Volume - Club Privé - cori in Privé e Pondicherry
1999 - Micevice - Bipolars of the world unite cpl - Fireworks (testo)
1999 - Eric Wood - Illustrated night - cori in The call, Bury me standing e Fade into love
2001 - Breakfast - Breakfast - Ginestre
2002 - Fiamma - Contatto - cori in Non c'è tempo
2003 - La Crus - Ogni cosa che vedo - duetto in Ad occhi chiusi, cori in Voglio avere di più e Come una nube
2004 - Breakfast - Take me home (EP) - Ginestre (remix)
2004 - Gianni Maroccolo - A.C.A.U. La nostra meraviglia - Meloria's Ballade
2004 - Stellar Ray / Davey Ray Moor - Telepathy - Wherever Finds You e How Deep Is Your Love (Telepathy è l'album di Davey Ray Moor, uscito nel 2004 in Italia a nome Stellar Ray e nel 2005 negli Stati Uniti a nome Davey Ray Moor, i brani citati sono già presenti nell'album Cristina Donà)
2005 - Diaframma - Passato e Presente - Labbra blu
2005 - Lubjan - 1 (OneUno) - duetto in Eve of war
2007 - Creme - Sulla collina puoi seppellire ciò che non ami più - duetto in Sulla collina... e produzione artistica.
2008 - Petra Magoni e Ferruccio Spinetti - Musica Nuda 55/21 - La pittrice di girasoli (testo)
1996 - AA.VV. - Matrilineare - Terra blu (inclusa nell'EP Goccia)
1998 - AA.VV. - The different you: a tribute to Robert Wyatt - duetto con Ginevra Di Marco in Maryan
2000 - AA.VV. - Patchanka Viva - duetto con Manuel Agnelli in Mind Games
2007 - ChantSong Orchestra - Indie Mood - Discolabirinto
2005 - Manuel Agnelli, Cristina Donà, Marco Parente - Premio Grinzane Cavour 2002

Videoclips
1999 - L'ultima giornata di sole
2000 - Goccia
2003 - Nel mio giardino
2003 - Triathlon (diretto da Lorenzo Vignolo)
2003 - Invisibile (diretto da Lorenzo Vignolo)
2004 - Invisible girl (diretto da Lorenzo Vignolo)
2007 - Universo

martedì 23 giugno 2009

6.13 AVALON

"Avalon" è un live-action movie diretto nel 2001 da Mamoru Oshii, che precedentemente si era già dedicato alla regia di film con attori in carne e ossa ma senza ottenere buoni frutti (a causa del basso budget che aveva a disposizione), e presentato fuori concorso al 54° Festival di Cannes.
Il lungometraggio, probabilmente il primo vero film di fantascienza del nuovo millennio, ha riscosso un buon successo anche in occidente ed essendo stato girato in Polonia, Oshii ha pensato di dedicare una citazione al cinema polacco dell'"inquietudine morale", utilazzando tre diverse tonalità cromatiche per la regia: color seppia (quella usata dai registi polacchi), tinta grigio-verde (opaco) e gradazione multicolore (classica).
Da parte del maestro giapponese (che ha dato prova della sua capacità di regia totalitaria), evidenti sono (almeno per il fan più attento) i riferimenti alle sue opere animate precedenti: dalla realtà vista come serie di mondi incastrati tra loro, alla maniera di "Beautiful Dreamer", all'atto mancato di "Jin-Roh", in questo caso l'esitazione di Ash davanti all'elicottero nemico; dalla figura dell'uomo incappucciato (il Kerberos) al collegamento neuronale con la rete come in GITS, la squadra d'assalto in stile "Patlabor"; dal cane bassotto Gabriel, presente in "Ghost in the Shell" (...e in tutti questi posts ho dimenticato di dirvi che il cane esiste davvero, in quanto il suo padrone è Mamoru Oshii) alla bambina fantasma simile alla protagonista de "L’uovo dell’angelo"; per non segnalarvi anche la presenza della protagonista, Ash, incredibilmente somigliante a Motoko Kusanagi (il "Maggiore" di "Ghost in the Shell").

In un'Europa del prossimo futuro, sporca e degradata, i giovani combattono le loro disillusioni sfogandosi con Avalon, un gioco virtuale dove viene messa in scena una guerra in piena regola. Ash è la campionessa indiscussa di questo gioco alla cui vista gli altri giocatori scappano impauriti. In verità la ragazza è tormentata dal ricordo di quando giocava all'interno del team Wizard e del giorno in cui Murphy, suo fidanzato, sparì nei meandri della Class Real, il livello più ambito del gioco. Da quel giorno diventò la soldatessa solitaria che ora tutti conoscono. Cosa è veramente questa Class Real? Chi è il fantasma che si aggira sotto forma di bambina tra i meandri del gioco? Chi sono poi le "Nove sorelle"? Un misterioso personaggio, Bishop, le propone di formare un nuovo gruppo e tentare in questo modo di svelare i molti segreti di Avalon. Dopo essere sopravvissuta all'attacco di un mezzo blindato, Ash insegue il famigerato fantasma fino a raggiungere l'ambito livello di gioco, un mondo dai colori scintillanti in netto contrasto con il grigiore della vita quotidiana. Qui Ash ritrova finalmente Murphy. Sarà lui a infondergli il dubbio su quale sia la "vera" realtà.

Avalon (live-action movie)
director: Mamoru Oshii
year pr.: 2001
time: 106'-col.









trama from Neoneiga

lunedì 22 giugno 2009

6.12 THE SKY CRAWLERS

"The Sky Crawlers" è un "anime" del 2008 tratto da una serie di cinque light novels di Hiroshi Mori, al quale più volte fu chiesto di adattare i suoi romanzi; ma questi accettò solo quando la Production I.G affidò il progetto a Mamoru Oshii, degno di portare sullo schermo un'opera molto difficile da trasformare in frames animate, non per la qualità grafica, indiscutibilmente eccellente (tanto che sembra di vedere un vero e proprio film se non fosse per i volti dei personaggi, molto inquietanti, che difficilmente un essere in carne e ossa potrebbe impersonare), ma per la tematica: la guerra vista come unico modo per mantenere l’illusione di pace.
Ma tutto diventa più facile se c'è di mezzo il maestro Oshii (questo sicuramente lo sapeva anche Hiroshi) e così ne è venuto fuori un film cupo e triste, esistenziale e pessimistico, insomma caratterialmente oshiiano.

In un mondo dove le guerre sono solo un ricordo, due multinazionali (la "Rostock" e la "Lautern") organizzano conflitti fittizi allo scopo di ricordare alla popolazione che la pace esiste. Protagonisti di queste guerre costruite a tavolino sono i Kildren, geneticamente modificati per essere eternamente adolescenti e per combattere nei cieli a bordo di caccia dallo squisito sapore retrò. Yuuichi Kannami è uno di questi; trasferitosi da poco alla nuova base e con i ricordi confusi sulle sue precedenti missioni, viene accolto da Kusanagi Suito, comandante della base, Kildren e madre di una figlia che tra qualche anno diventerà più vecchia di lei. Nonostante i due non si siano mai visti, ogni volta che Yuuichi parte in missione lei attende il suo ritorno con impazienza, come se lo conoscesse da tanto tempo...

The Sky Crawlers (movie)
director: Mamoru Oshii
year pr.: 2008
time: 121'-col.









trama from Digital Japan

domenica 21 giugno 2009

6.11 BLOOD: THE LAST VAMPIRE

"Blood: The Last Vampire" è un lungometraggio animato (anche se la sua durata non supera i 48 minuti) diretto da Hiroyuki Kitakubo su soggetto di Mamoru Oshii, autore della light novel, "Blood: The Last Vampire: Night of the Beasts".
Si può considerare l'"anime" l'inizio della saga di "Blood", che prosegue con la realizzazione di una serie TV, "Blood+", dal 2005 al 2006 e di 4 manga dal 2002 al 2006; ma è certamente il "movie" ha colpire lo spettatore per la sua alta qualità grafica e per il suo comparto audio che completa appieno l'atmosfera horror-thriller di cui è pervaso l'intero prodotto animato.

Saya, la protagonista, è l’ultimo vampiro originale rimasto; essa è molto forte, per combattere si serve di katane di prima categoria, non teme la luce solare e non soffre nemmeno alla vista di simboli o preghiere cristiane, seppur ne risulti fortemente infastidita. Apparentemente alle dipendenze del governo americano, è impegnata in una caccia a dei mostri, chiamati chirotteri (pseudonimo di vampiri), capaci di prendere sembianze umane. Il suo compito là porterà in Giappone, poco prima dell’inizio della guerra del Vietnam, nei pressi d’una base militare americana, vicino alla quale c’è una scuola superiore. Nella zona sono iniziate a comparire vittime di chirotteri e, dopo alcune indagini, si è supposto che questi risiedano nella scuola, mescolandosi o agli studenti o agli insegnanti. Saya decide quindi d’introdursi in essa e di fare, sotto l’abito di scolaretta, le ricerche del caso...

Blood: The Last Vampire (movie)
director: Hiroyuki Kitakubo
original creator, planning assistance: Mamoru Oshii
year pr.: 2000
time: 48'-col.

sabato 20 giugno 2009

6.10 JIN-ROH - UOMINI E LUPI

"Jin-Roh - Uomini e lupi" è un "anime" del 1998 prodotto dalla Production I.G per la regia di Hiroyuki Okiura, allievo del maestro Oshii, al quale si deve la realizzazione del manga originale, "Ken-roh densetsu" del 1988, da cui poi è stato tratto il film.
Il lungometraggio animato è una sorta di adattamento della favola di Cappuccetto Rosso (non quella a lieto fine che tutti noi certamente conosciamo, bensì la versione originale e crudele tedesca, "Rotk'ppchen"), in quanto i due protagonisti della storia rispecchiano la figura del lupo e di Cappuccetto Rosso, e le loro personalità ben racchiudono ciò che Mamoru Oshii vuole far uscire dal suo uovo (quello protetto dalla bambina dell' "Uovo dell'angelo"): la solitudine e la tristezza dei personaggi, che non azzardano a fidarsi di nessuno perché in tempo di guerra in una realtà sporca, lugubre e inquietante non c'è spazio per l'amicizia; ...e nemmeno per l'amore.

Alla fine degli anni '50, in un immaginario passato, la città di Tokyo è scossa dalle rivolte organizzate dai sindacati dei lavoratori e dagli studenti, in protesta contro i trattati di sicurezza stipulati dal governo postbellico con gli Stati Uniti. Il Governo, fortemente militarizzato, reprime nel sangue le sommosse, grazie a tre distinte forze dell'ordine: l'Esercito, la Polizia Nazionale, e la Milizia di Sicurezza Metropolitana; quest'ultimo corpo, in particolare, è una forza creata dal Governo con il preciso scopo di annientare i dissidenti; a sua volta, tale Milizia è divisa in più sezioni, tra cui il Bureau amministrativo e soprattutto l'unità Panzer, temibile squadrone pesantemente armato.
Contro questo Governo totalitario si batte il gruppo clandestino di opposizione, denominato la Setta, i cui membri si spostano nelle fogne per muoversi indisturbati ed organizzare violente azioni di ribellione. Inoltre, della Setta fanno parte i "Cappuccetti Rossi", fanciulle e ragazzine apparentemente inoffensive il cui compito è quello di assicurare la consegna di bombe ed altre armi da usare in azione.
"Jin-Roh" è la storia di Kazuki Fuse, membro dell'unità Panzer, e del suo amore impossibile per la giovane Kei, un "Cappuccetto Rosso" dal nome in codice di "Capelli lunghi". Il loro rapporto rappresenta la loro speranza di cambiamento, in un mondo che è un intrico di complotti, di tradimenti, di identità nascoste. La stessa Polizia Nazionale è in combutta col Bureau della Milizia per eliminare i Panzer, la cui potenza sta diventando sempre più incontrollabile e preoccupante. Ma allo stesso tempo un'unità segreta dei Panzer, ovvero la brigata Jin-Roh di cui fa parte anche Fuse, sta contro-complottando per vanificare le trame del Bureau.
Di chi si potrà fidare il giovane Fuse? Solo la semplice Kei sembra essere estranea a questi sporchi giochi di potere. Ma è veramente così? E l'amore riuscirà a vincere sulla violenta natura umana, e a cambiare le esistenze tormentate dei due?

Jin-Roh - Uomini e lupi (movie)
director: Hiroyuki Okiura
screenplay, original creator, planning: Mamoru Oshii
year pr.: 1998
time: 101'-col.








trama from Webzine

venerdì 19 giugno 2009

6.9 GHOST IN THE SHELL

"Ghost in the Shell" ["Kokaku Kidotai"] è un manga nato dalla mente e dalla matita di Masamune Shirow (anche autore di "Appleseed"), composto da 8 tankoubon e pubblicato dal 1989 al 1991 sulla rivista "Young Magazine Kaizokuban"; poi adattato sullo schermo da Mamoru Oshii e Kenji Kamiyama.
Mamoru Oshii ha diretto due lungometraggi animati: "Ghost in the Shell", primo "anime" nella storia ad essere stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e "Ghost in the Shell - L'attacco dei Cyborg", sesto film d'animazione ad aver partecipato al Festival di Cannes; mentre Kenji Kamiyama si è occupato della regia di due serie TV: "Ghost in the Shell: Stand Alone Complex" e "Ghost in the Shell: Stand Alone Complex 2nd GIG", e di un ulteriore "movie" del 2006, "Ghost in the Shell: Stand Alone Complex: Solid State Society", più direttamente tratto dalle serie televisive che dal manga originale.
Gli "anime" (di "Ghost in the Shell"), dell'ormai divenuto maestro Oshii, sono stati apprezzati in tutto il mondo in quanto (soprattutto il secondo) si dimostrano due valide sperimentazioni della fusione fra animazione tradizionale e in CG (computer graphics).

Ghost in the Shell (movie 1)
director: Mamoru Oshii
year pr.: 1995
time: 83'-col.










Anno 2029. Sebbene il mondo non appaia poi tanto diverso da quello attuale, la tecnologia ha fatto passi da gigante ed i cyborg (esseri senzienti a metà strada tra l'uomo e la macchina) sono ormai una vera e propria forma di vita autonoma, riconosciuta ed accettata dalla società. Ma l'evoluzione è un processo che non conosce pause o incertezze, così nel caos dell'universo cibernetico una nuova forma senziente sta per nascere, un'intelligenza artificiale senza più nulla di umano...
La pellicola narra la storia del maggiore Motoko Kusanagi, una cyborg membro della Sezione 9, un'unità speciale alle dirette dipendenze del Governo giapponese. Per la loro abilità, Motoko e i suoi compagni vengono coinvolti nelle missioni più rischiose e spesso anche illecite. Una di queste li porta in contatto con il misterioso Puppet Master, un'entità artificiale che pare aver sviluppato autonomamente una propria intelligenza. Si tratta forse di una nuova forma di vita? In molti sono interessati a metterci le mani sopra e per questo Motoko si troverà costretta a compiere un'importante scelta che potrebbe modificare per sempre il suo futuro.

Ghost in the Shell - L'attacco dei Cyborg (movie 2)
director, script, screenplay: Mamoru Oshii
year pr.: 2004
time: 99'-col.









Siamo nel 2032, sono trascorsi 4 anni dalle vicende accadute nel precedente film. Batou, dopo la scomparsa del maggiore Motoko Kusanagi, continua la lotta al crimine informatico all'interno della Sezione 9, nonostante il dolore per l'assenza dell'amica e compagna data per dispersa all'interno della rete informatica. Nel suo lavoro è affiancato da Togusa, ex-detective entrato nella Sezione 9 proprio grazie a Motoko, e dai suoi vecchi compagni.
Dopo una serie inspiegabile di omicidi commessi da alcuni prototipi di robot da compagnia, chiamati Genoidi, il caposezione Aramaki affida le delicate indagini a Batou ed a Togusa, evidenziandone i punti poco chiari: lo strano silenzio delle famiglie delle vittime, la presenza all'interno di queste ultime di un politico e di un ex-ufficiale pubblico, che potrebbero far pensare ad atti terroristici. Il malfunzionamento e la successiva autodistruzione delle genoidi difettose, sembrano collegarsi direttamente alla ditta produttrice di queste macchine: la Locus Solus.
Addentrandosi sempre più nelle indagini, a Batou sembrano indirizzarsi alcuni avvertimenti provvidenziali ad opera di un misterioso hacker... che si tratti della sua amica scomparsa?

Ghost in the Shell: Stand Alone Complex (TV 1)
directors: Kenji Kamiyama, …
year pr.: 2002-2003
time: 25' ep.-col.






Ghost in the Shell: Stand Alone Complex 2nd GIG (TV 2)
directors: Kenji Kamiyama, …
concept story: Mamoru Oshii
year pr.: 2004-2005
time: 25' ep.-col.









Ghost in the Shell: Stand Alone Complex: Solid State Society (movie 3)
director: Kenji Kamiyama
year pr.: 2006
time: 105'-col.










trame from Spaziofilm

giovedì 18 giugno 2009

6.8 L'UOVO DELL'ANGELO

"L’uovo dell’angelo" ["Tenshi no Tamago"] è un "movie" del 1985 diretto da Mamoru Oshii con la preziosa partecipazione di Yoshitaka Amano, character designer e autore della storia insieme allo stesso regista.
L'"anime" è quello (fra le tante opere di Oshii) che ha riscosso meno successo di pubblico ma non di critica, tanto da essere considerato da alcuni il miglior lavoro animato del regista o addirittura il miglior "anime" del Sol Levante.
Il film è davvero unico nel suo genere (o forse l'unico rappresentante del suo genere): una lunga sequenza animata costituita da più dipinti che si alternano in un ambiente cupo e malinconico, un perfetto miscuglio di antichità e futuro, dai colori scuri e affogati in simbolismi biblici (la figura dell'angelo che viene presentata prima come bambina e poi come adolescente, la colomba, l'Arca di Noè, il fucile a forma di croce, l'Albero della vita, ...). Tutto questo lo si potrebbe racchiudere in un grande uovo, da cui fuoriescono due soli termini: "new age" e "cyberpunk".

Un mondo perennemente ricoperto da nuvole. Un guerriero dai capelli argentati giunge in una città deserta a capo di una fila di carri armati. Il rumore di queste manovre desta dal suo sonno un angelo-bambina che tiene amorevolmente in custodia un grosso uovo. La bambina attraversa di corsa la foresta nel cuore della notte fino a giungere nella città dove l'attende il guerriero. Questi sembra attratto dal suo uovo e vorrebbe sapere cosa si nasconde al suo interno. I due assistono insieme alla "pesca dei capodogli" dove un gruppo di soldati apparentemente senza anima cerca di fiocinare le ombre dei giganteschi pesci che si proiettano sui tetri edifici della città gotica. Il soldato insegue la bambina fin dentro il suo rifugio, un'arca, e lì scorge un'incisione raffigurante l'Albero della vita. Questa visione gli suscita misteriosi interrogativi sul significato della vita. Quando il piccolo angelo si addormenta il soldato le sottrae l'uovo e, con il suo fucile a forma di croce, ne rompe il guscio. Al suo interno è forse racchiuso il senso di tutto questo, di un piccolo mondo che esiste solo nei sogni di qualcuno.

L’uovo dell’angelo (movie)
director, screenplay, story, original concept: Mamoru Oshii
year pr.: 1985
time: 71'-col.





trama from Neoneiga

mercoledì 17 giugno 2009

6.7 PATLABOR

"Patlabor" è un progetto di grande successo sviluppato, a partire dal 1988, dal gruppo "Headgear", di cui fa parte anche Mamoru Oshii. Il progetto prevedeva la realizzazione di una serie manga, costituita da 22 tankoubon, di due serie OAV, di una serie TV e di tre "movies", più una breve aniparo e diversi videogiochi.
C'è da sottolineare che il manga, pubblicato dal 1988 al 1994, fu premiato nel 1991 con lo "Shogakukan Manga Award" nella categoria shōnen; premio assegnato al suo autore Masami Yuuki.
Ciò che rende differente "Patlabor" dalle altre saghe robotiche ("Gundam", "Mazinga", "Goldrake") riguarda la narrazione, che non è banalmente incentrata sui combattimenti fra "labor" ("robot") ma che si sofferma principalmente sulla vita quotidiana dei protagonisti, dando un'ampia descrizione della società e dei problemi ad essa collegati.

Ambientato in un ormai sorpassato 1998 (che per gli autori del 1988 era il futuro prossimo), Patlabor si colloca in una Tokyo impegnata in quella che è la più grande opera di ingegneria mai concepita dall'uomo, il Progetto Babylon, un imponente opera di dighe e canali finalizzati a sottrarre al mare nuovo spazio vitale per l'espansione della città. Il Progetto Babylon ha dato un enorme incentivo allo sviluppo e alla produzione dei "labor", robot utilizzati nel campo delle costruzioni e dell'industria, ma che parallelamente ha provocato la crescita del fenomeno della criminalità che sfrutta proprio l'uso di questi robot, spesso ad opera delle masse scontente di disoccupati rimpiazzati dai "labor" o da parte di gruppi ecoterroristi avversi al Progetto Babylon. Per far fronte a questo fenomeno la polizia di Tokyo ha così istituito delle speciali sezioni di Polizia Mobile dotate di "labor" di nuova generazione, i Patrol Labor, meglio noti come Patlabor.
In questo scenario si colloca dunque la serie di "Patlabor", incentrata sulle vicende dell'appena istituito Secondo Plotone della Seconda Sezione Veicoli Speciali ed in particolare su Noa Izumi, pilota di uno dei patrol labor, da lei battezzato Alphonse. La serie segue il Secondo Plotone nelle sue disavventure, fino a trovarlo coinvolto in un caso riguardante un misterioso "labor" nero, il Griffon. Questa vicenda sarà ricorrente per quasi tutta la serie, assumendo un ruolo più o meno rilevante in molti altri casi affrontati dai protagonisti.

Patlabor The Mobile Police (OAV 1)
directors: Mamoru Oshii, Naoyuki Yoshinaga
storyboard: Mamoru Oshii
year pr.: 1988-1989
time: 30' ep.-col.
episodes: 7




Patlabor The Mobile Police (TV)
director: Naoyuki Yoshinaga
screenplay: Mamoru Oshii
year pr.: 1989-1990
time: 25' ep.-col.
episodes: 47







Patlabor The Mobile Police: The New Files (OAV 2)
director: Mamoru Oshii
year pr.: 1990-1992
time: x
episodes: 16




Patlabor: The Movie (movie 1)
director: Mamoru Oshii
year pr.: 1989
time: 99'-col.









Patlabor 2: The Movie (movie 2)
director: Mamoru Oshii
layout: Satoshi Kon
year pr.: 1993
time: 107'-col.









Patlabor WXIII (movie 3)
director: Fumihiko Takayama
year pr.: 2001
time: 107'-col.









Mini Pato (movie)
director: Kenji Kamiyama
script, music producer: Mamoru Oshii
year pr.: 2002
time: 12' ep.-col.
episodes: 3

martedì 16 giugno 2009

6.6 LO STRANO MONDO DI MINU'

"Lo strano mondo di Minù" ["Spoon Oba-san"] è un "anime" del 1983 che vede la partecipazione di Mamoru Oshii, ancora "ai primi disegni", autore dello scenario e dello storyboard.
La serie TV, costituita da 130 episodi di 7-8 minuti ciascuno (poi riuniti in gruppi di 3 per un totale di 44 episodi dalla durata di 25 minuti ciascuno), è tratta dai romanzi dello scrittore norvegese Alf Proysen.

La storia narra di un'allegra e simpatica vecchietta, Minù Pepperpot, che vive in un paesino di campagna nella Norvegia dei primi del '900 con il marito Wolf, un imbianchino un po' brontolone ma simpatico.
Di tanto in tanto e indipendentemente dalla propria volontà, in seguito a uno spavento, Minù ha la capacità di rimpicciolirsi fino alle dimensioni di un pulcino. L'unica cosa che resta delle dimensioni originali è il curioso cucchiaino con un campanellino che porta sempre al collo.
Quando è piccina, Minù ha la capacità di parlare con gli animali e vive con loro avventure originali e divertenti, risolvendo i problemi sempre con ottimismo e allegria.
L'unica a conoscere il suo segreto è la piccola Liulai, una bambina molto particolare che ha per amico un piccolo visone bianco di nome Lu e che vive isolata nel bosco.
Altri personaggi del cartone animato sono i terribili bambini Prezzemolo, Ortica e Rapa, il gatto Aceto e il pigrissimo cane Saetta, Olaf il topo vichingo, la chioccia e i suoi pulcini.
Il marito di Minù, all'inizio anche lui all'oscuro del segreto della moglie, nel corso della storia lo scoprirà e aiuterà Minù a nascondere il suo strano potere dalla curiosità della gente del villaggio.

Lo strano mondo di Minù (TV)
directors: Tatsuo Hayakawa, Keiji Hayakawa, …
scenario, storyboard: Mamoru Oshii
year pr.: 1983-1984
time: 7' ep.-col.
episodes: 130

lunedì 15 giugno 2009

6.5 LAMU'

Lamù ["Urusei Yatsura"] è un personaggio animato creato da Rumiko Takahashi ("Cara dolce Kyoko", "Ranma ½"), la quale pubblicò ben 34 tankoubon dal 1978 al 1987. Il manga, che ottenne un ottimo successo, fu ben presto adattato sullo schermo da Mamoru Oshii e Kazuo Yamazaki, che diressero l'intera serie TV costituita da 195 episodi e alcuni dei 6 "movies" sulla bellissima aliena dalle piccole corna e dai lunghi capelli color verde acqua (Lamù). Successivamente fu creata anche una serie OAV di 11 episodi dalla durata di 30' ciascuno, precisamente dal 1985 al 1991.

La storia di Lamù inizia quando il popolo alieno del pianeta Uru decide di conquistare la terra, pertanto con la propria astronave staziona in orbita intorno ad essa. Al fine di evitare inutili vittime innocenti, il comandante dell'astronave Uru, padre di Lamù, concede una possibilità ai terrestri, stabilendo una gara tra i due campioni dei rispettivi pianeti. Per il pianeta Uru viene scelta Lamù, mentre per il pianeta terra un supercalcolatore elettronico sceglie Ataru Moroboshi, un ragazzo che è sicuramente un campione...ma di sfortuna e codardia. Se in questa gara Ataru Moroboshi riuscirà entro 10 giorni a toccare le corna di Lamù, la terra sarà salva. Ataru è conosciuto da tutti gli studenti del liceo Tomobiki come un ragazzo pigro e svogliato, che anziché studiare perde tempo dietro alle ragazze. Quando la scelta ricade su di lui trema dalla paura al pensiero di dover affrontare un alieno, ma quando dall'astronave arriva l'affascinante Lamù per poco non sviene di felicità per quella dolce visione. Ataru Moroboshi pensa che toccare le corna di Lamù sarà un gioco da ragazzi, ma non ha fatto i conti con le straordinarie capacità della ragazza che è in grado di volare e di dare delle violente scosse elettriche. Intanto i giorni passano senza che il ragazzo sia riuscito ad avvicinarsi minimamente a Lamù, la terra sembra quindi spacciata. Ataru è triste e sente sulle spalle il peso di tutta l'umanità; l'unica che lo conforta è la sua compagna di classe Shinobu, che per incoraggiarlo gli promette che se vincerà la sfida lo sposerà. A quelle parole Ataru ritrova grinta, idee e inventa uno stratagemma per catturare Lamù. Proprio l'ultimo giorno a disposizione, grazie ad un potente pistola a ventosa di sua invenzione, Ataru strappa il reggiseno a Lamù, che nel tentativo di riprendersi l'indumento viene afferrata per le corna dal ragazzo, che salvando la terra dall'invasione grida: "Ho vinto. Finalmente potrò sposarmi!" Ataru si riferiva ovviamente a Shinobu, ma Lamù crede che Ataru intenda sposare lei. Nonostante la sconfitta Lamù è felice e abbraccia Ataru, riempiendolo di baci e giurandoli fedeltà eterna, mentre Shinobu che assiste alla scena, indignata e furente, volta le spalle al ragazzo dandoli del "Dongiovanni da strapazzo". Da qui in poi inizieranno le avventure e le disavventure di Lamù, che cercherà in tutti i modi di sedurre Ataru per convincerlo della serietà dei suoi intenti matrimoniali. Infatti nel pianeta Uru il matrimonio è una cosa molto seria, pertanto Lamù combatterà con tutte le sue forze per tenersi accanto il suo amato "tesoruccio" Ataru Moroboshi. Al fine di raggiungere il suo scopo, Lamù perseguita Ataru, andando ad abitare in casa sua e seguendolo persino all'interno del liceo; cosa che farà perdere la testa a parecchi suoi compagni di scuola. Ataru però continua ad inseguire la sua ex fidanzata Shinobu, che stanca della continua presenza anche di Lamù si innamora di un suo compagno di classe, il bello e ricchissimo Shoutaro Mendo, a sua volta innamorato di Lamù. Fra i tanti simpaticissimi personaggi che compaiono nel cartone animato di Lamù ricordiamo Sakurambo, un monaco buddista amico di Ataru che gli preannuncia eventi disastrosi e che insieme alla bella nipote Sakura combatte gli esseri soprannaturali. Una simpatica presenza continua è anche Jariten, il cuginetto di Lamù che svolazza quà e là ed è sempre pronto a difendere quest'ultima in caso di pericolo, sputando fuoco come un draghetto.

Lamù, la ragazza dello spazio (TV)
directors: Mamoru Oshii, Kazuo Yamazaki, Junji Nishimura
script: Mamoru Oshii
year pr.: 1981-1986
time: 30' ep.-col.
episodes: 195







Lamù: Only You (movie 1)
director, storyboard, dramatization: Mamoru Oshii
year pr.: 1983
time: 101'-col.






Lamù: Beautiful Dreamer (movie 2)
director, script: Mamoru Oshii
year pr.: 1984
time: 95'-col.






Lamù: Remember my Love (movie 3)
director: Kazuo Yamazaki
year pr.: 1985
time: 93'-col.







Lamù: The Forever - la principessa nel ciliegio (movie 4)
director: Kazuo Yamazaki
year pr.: 1986
time: 93'-col.








Lamù: Boy meets Girl - un ragazzo, una ragazza (movie 5)
director: Satoshi Dezaki
year pr.: 1988
time: 85'-col.






Lamù: Sei sempre il mio tesoruccio (movie 6)
director: Katsuhisa Yamada
year pr.: 1991
time: 77'-col.






trama from Cartoni online

domenica 14 giugno 2009

6.4 YATTAMAN

Il secondo progetto a cui ha partecipato Mamoru Oshii è "Yattaman" ["Yatterman"], per il quale ha diretto alcuni episodi della prima serie TV del 1977-1979; la saga si completa con un breve "movie" di 23 minuti del 1977, con una seconda serie TV trasmessa sulle reti giapponesi nel 2008 e con un secondo "movie" prossimo all'uscita in questo 2009 nel Paese del sol levante.
La prima serie TV (di "Yattaman") fa parte del filone "Time Bokan" ("esplosione del tempo"), comprendente tutti quegli "anime" prodotti dalla Tatsunoko che hanno la caratteristica di presentare un umorismo dichiaratamente demenziale. Questi sono otto in totale:
1975 - "Time Bokan" ("La macchina del tempo")
1977 - "Yatterman" ("Yattaman") [TV 1]
1979 - "Zendaman"
1980 - "Time Patrol Tai Otasukeman" ("I predatori del tempo")
1981 - "Yattodetaman" ("Calendar Men")
1982 - "Ippatsuman"
1983 - "Itadakiman"
2000 - "Kiramekiman"
2008 - "Yatterman" ("Yattaman") [TV 2]

Il cartone animato ha per protagonisti i giovani piloti Ganchan e Janette, che insieme al loro robot a forma di dado Robby-Robby, in ogni episodio, dovranno cercare di recuperare i 4 frammenti della pietra Dokrostone e combattere contro il malvagio (ma divertentissimo) trio Doronbo, composto dalla sensuale e perfida aspirante attrice Miss Dronio, dall'ingegnere pazzo e sfortunato Boyakki e dal forzuto e ottuso Tonzura. La mente del trio è però il dottor Dokrobei che lavora nelle retrovie e tramite un nastro magnetico impartisce gli ordini ai suoi scagnozzi, al fine di recuperare i 4 frammenti della pietra; perchè una volta riuniti, formeranno una mappa che darà loro le indicazioni per scoprire un preziosissimo tesoro. La squadra degli Yattaman potrà usufruire di diversi robot programmati sulla base delle diverse esigenze strategiche, anche se al momento del loro utilizzo (vista la demezialità della serie) la scelta verrà affidata al caso, con il lancio di dadi o indovinelli. Fra le varie macchine, molte delle quali azionate tramite dei marchingegni a molla, troviamo lo Yattawan, una specie di cane meccanico dotato di idranti come nei camion dei pompieri; lo Yattapellicano, una specie di anfibio in grado di correre sull'acqua; lo Yattapesce, un sottomarino a forma di rana; lo Yattaking, uno Yattawan potenziato che al suo interno contiene i veicoli Yattabull, Yattapanda e Yattadoiler. Da non dimenticare lo Yattacammello, lo Yattaelefante e lo Yattacampione. Ogni episodio si conclude con i cattivi che falliscono la missione ed escono di scena pedalando su di un tandem triplo, per poi essere immancabilmente castigati dal dottor Dokrobei, con punizioni severe quanto bizzarre e fantasiose. La leader del trio è senza dubbio Miss Dronio, malvagia e isterica che riversa tutte le sue frustrazioni nel prendere a pugni il povero ingegner Boyakki, reo di progettare delle macchine fallimentari. Alla fine di ogni puntata Miss Dronio, per un motivo o per l'altro, finisce sempre senza vestiti, in quanto vengono bruciati da qualche esplosione. Alla fine della serie una volta che il trio Doronbo riuscirà a recuperare i frammenti della pietra Dokrostone e a ricomporli, scoprirà che la mappa non è altri che il teschio dello stesso dottor Dokrobei; infatti l'extraterrestre aveva ingannato Miss Dronio e compagni con il sogno dell'ambito tesoro, ma in realtà quello che cercava era una parte del suo corpo che si era distrutta in 5 pezzi a causa del violento atterraggio sulla terra. Una volta che avrà ricomposto il suo corpo potrà far ritorno al suo pianeta d'origine.
Da segnalare oltre alla famosa sigla del cartone animato cantata dai "Cavalieri del Re", anche delle altre canzoncine originali e strampalate presenti in ogni episodio.

Yattaman (TV 1)
directors: Mamoru Oshii, Hiroshi Sasagawa, Koichi Mashimo, Yuji Nunokawa
year pr.: 1977-1979
time: 23' ep.-col.
episodes: 108







Yattaman (TV 2)
director: Hiroshi Sasagawa
year pr.: 2008
time: 30' ep.-col.
episodes: 70








schede dei personaggi from Cartoni online

sabato 13 giugno 2009

6.3 GATCHAMAN

La saga di "Gatchaman" ["Kagaku Ninja-Tai Gatchaman"] comprende tre serie TV datate 1972-1974, la prima, 1978-1979, la seconda, 1979-1980, la terza; una serie OAV del 1994-1995; due "movies", uno del 1978 diretto da Hisayuki Toriumi e uno in CG ancora in progettazione, che dovrebbe uscire nelle sale giapponesi il prossimo 2010.
In Italia sono state trasmesse solo le tre serie TV, anche se la prima non è altro che l'adattamento americano della serie giapponese, con nuove sequenze animate e con venti puntate in meno.
Ma cosa c'entra Mamoru Oshii?
Ebbene il maestro Oshii ha diretto alcuni episodi della seconda serie TV.

La storia è ambientata nel futuro, dove troviamo un mondo devastato dall'inquinamento ambientale e a corto di risorse energetiche. Per far fronte a questa emergenza, l'organizzazione scientifica mondiale chiamata ISO studia un progetto per restituire alla terra il suo antico splendore, ma non sa che una organizzazione criminale chiamata Galactor trama per prendere possesso della ISO e comandare la terra. Questa è comandata dal perfido Generalissimo X, un alieno proveniente dal pianeta Spectra, che impartisce gli ordini al comandante Berg. Il Dottor Nambu della ISO viene a conoscenza di questo pericolo e forma una squadra di 5 guerrieri spaziali, chiamati Squadra 5 Gatchaman, che a bordo dell'astronave Phoenix dovranno combattere contro i Galactor. Questi sono: Ken l’aquila, Joe il condor, Pretty Jane il cigno, Ryu il gufo e Gimpy la rondine. Oltre a combattere con l'astronave Phoenix, nel caso si imbattano in qualche Mega Robot, i cinque nella lotta corpo a corpo, sfruttano la tecnica dei ninja, che gli consente di utilizzare al meglio il loro sofisticato arsenale. Ken l'aquila è in realtà Ken Washio, un ragazzo di circa 18 anni, che pilota il G-1. Ken è un ottimo guerriero e grazie al suo coraggio e al suo carisma è il leader del gruppo. Suo padre è stato ucciso dagli uomini di Galactor, pertanto non esita ad accettare l'arruolamento nei Gatchaman, in quanto deve vendicare la morte del suo genitore. Joe il condor è Joe Asakura di origine italiana, il più introverso e scontroso del gruppo, in quanto è anch'esso orfano dei genitori per colpa dei Galactors; con il suo G-2 è un cecchino infallibile, ma anche nella lotta è un abile combattente grazie alle sue potenti armi. Jun il cigno è una ragazza di 16 anni, che pilota il G-3; innamorata di Ken, è esperta di computer e dimostra di essere intrapendente e coraggiosa, oltre a saper tenere unito il gruppo. Jinpei la rondine è il più piccolo del gruppo, infatti non supera i 10 anni di età e come Ken e Joe è orfano, ma è stato adottato da Jun, pertanto ha fatto del gruppo la sua vera famiglia. Jinpei ha la passione per gli animali e gli capita di adottare qualsiasi cucciolo, anche di animale feroce. Infine Ryu il gufo, alias Ryu Nakanishi, un ragazzo che faceva il pescatore e abitava con la sua famiglia in una piccola isola del Giappone. Questi è un giovane buono e gioviale, anche se talvolta ha degli accesi scontri verbali con Joe. Il suo aspetto corpulento denota la sua passione per il cibo, che però non lo influenza minimamente nella sua abilità di lotta.
In un episodio le navi della ISO spariscono nei pressi del "cimitero del mare". Gli scienziati Anderson e il dottor Nambu chiedono a Gatchaman di perlustrare la zona. A bordo della Fenice si recano sul posto dove incontrano un misterioso sommergibile, che li conduce al "cimitero del mare" dove trovano le navi disperse. All'improvviso sale la nebbia e i Gatchaman vengono attaccati. A causa della scarsa visibilità il quintetto si trova in gravi difficoltà, ma riesce a distruggere l'apparecchio che produceva la nebbia artificiale. Dalla flotta fantasma compaiono due dischi volanti che li colpiscono con dei raggi luminosi, mettendoli in difficoltà. Per fortuna in loro aiuto arrivano tre aerei che sparano dei missili contro i nemici, distruggendoli. In un altro episodio troviamo un'intera città senza energia elettrica. Ken pensa che si tratti di un Black Out nella centrale elettrica, ma gli arriva un messaggio del dottor Nambu, riguardo una base nucleare che è stata attaccata da un gigantesco gruppo di formiche. Recatisi sul posto, la squadra dei Gatchaman deve far fronte ad una moltitudine di minuscole formiche, che riesce a debellare grazie all'acqua di una diga. Quelle che pensavano formiche erano in realtà dei mini robot, pertanto individuano il segnale che li porterà alla loro base. Giungono quindi all'interno di una caverna e qui vengono intrappolati da Katse all'interno di una cupola, ma riescono a liberarsi. Allora Katse si mette alla guida di una super formica gigante, che i Gatchaman dovranno affrontare con l'astronave Phoenix, la quale la distruggerà con un potente raggio di calore. Dopo una serie di avventure dove i Gatchaman si dimostrano invincibili, il generalissimo X decide di distruggere la terra, ma sfortunatamente il piano viene sventato anche grazie al suo comandante Bern, che capisce la pazzia del suo capo. Purtroppo però Joe il condor muore, sacrificandosi per l'intera umanità.

Nella seconda serie troviamo il Generalissimo X che distrugge un aereo, allo scopo di salvare una bambina dotata di poteri psichici. Grazie alle sue capacità la fa diventare subito adulta e la mette al comando della Galactor, con il nuovo nome di Gelsandra. I Gatchaman sono rimasti in 4 a causa della morte di Joe, pertanto vengono sconfitti dai redivivi Galactors. Quando tutte le loro speranze sembrano perdute, in loro soccorso arriva un misterioso personaggio che li salva. Questi è Joe, che ora è stato trasformato in un cyborg da uno scienziato dei Galactors. Joe racconta ai suoi amici il piano del perfido Generalissimo X; questi vuole deviare l'orbita del sole per sfruttarlo come arma contro l'impero di un altro sistema solare. Nel corso delle avventure i Gatchaman dovranno intervenire contro i cavernicoli di Neanderthal, l'astronave piramide, le piante giganti, le bufere di neve e altri mille pericoli. I Gatchaman hanno vita dura contro Gelsandra, ma presto entra in scena Pandora, uno scienziato della ISO che riconosce sua figlia nel comandante dei Galactor. Il generalissimo X però uccide Pandora sotto gli occhi di Gelsandra, che riconoscendo sua madre giura vendetta e si allea con i Gatchaman. Forti di questo nuovo alleato, i Gatchaman sconfiggono i Galactors e scoprono la vera identità del Generalissimo X; un mega computer che mette in difficoltà i 5 ragazzi, i quali tuttavia riusciranno a sconfiggere, anche se purtroppo Gelsandra perderà la vita.

Nella serie "Gatchaman Fighter" troviamo ancora una volta il Generalissimo X, che si è trasformato in una gigantesca piramide; ma ora si chiama Generalissimo Z, il quale si allea con il capo di stato Ego Bozler allo scopo di conquistare il mondo. Questi armato di un fortissimo esercito invade gli altri continenti, seminando morte e distruzione, fino a quando anche Bozler scopre che i piani del Generalissimo sono quelli di distruggere la terra con l'antimateria. I Gatchaman e gli uomini di Bozler penetrano nella piramide, ma riescono a sconfiggere il Generalissimo Z soltanto dopo il sacrificio dei 5 Gatchaman.

Gatchaman - La battaglia dei pianeti (TV 1)
directors: Hisayuki Toriumi, Hiroshi Sasagawa
year pr.: 1972-1974
time: 25' ep.-col.
episodes: 105








Gatchaman II (TV 2)
directors: Mamoru Oshii, Hisayuki Toriumi, Hiroshi Sasagawa, Koichi Mashimo, Yuji Nunokawa
year pr.: 1978-1979
time: 26' ep.-col.
episodes: 52







Gatchaman Fighter (TV 3)
directors: Hisayuki Toriumi, Seitarô Hara, Koichi Mashimo
year pr.: 1979-1980
time: 24' ep.-col.
episodes: 48






Tecno Ninja Gatchaman (OAV)
directors: Akihiko Nishiyama, Hiroyuki Fukushima
year pr.: 1994-1995
time: 45' ep.-col.
episodes: 3








Gatchaman (movie)
director: Hisayuki Toriumi
year pr.: 1978
time: x









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