martedì 15 settembre 2009

14.1 LEIJI MATSUMOTO

Akira Matsumoto, in arte Leiji, è probabilmente il mangaka vivente più importante e più prolifico, secondo solo al leggendario e "mai"pianto Tezuka.
Questi nasce il 25 Gennaio del 1938 a Kurume e si dedica fin da giovanissimo al disegno, vincendo a soli 15 anni un concorso che gli permette di pubblicare il suo primo lavoro, "Le avventure di un'ape", sulle pagine del magazine Manga Shonen. Ha così inizio la sua lunga carriera artistica, che prima di raggiungere il culmine con i tanto amati fumetti di fantascienza "Capitan Harlock", "Galaxy Express 999" e "Star Blazers" e con l'avvento del Leijiverse (-universo infinito- in cui i personaggi matsumotiani si alternano nei vari "anime"), farà il suo esordio iniziando a lavorare in degli shojo manga (fumetti per ragazze), con i quali attira l'attenzione del pubblico.
Pubblico che crescerà in maniera esorbitante con lo sbarco dell'"Alkadia" e del "Galaxy Express" sulle TV giapponesi... e il merito di ciò va alla perfetta trasposizione grafica di Rintaro (di cui abbiamo già parlato in lungo e in largo).
Ma a Leiji non basta questo per essere annoverato anche tra i più grandi di sempre dell'animazione del Sol Levante, e per tanto decide di contribuire nel 1980 alla realizzazione della serie televisiva "Tyltyl Mytyl e l'uccellino azzurro", tratta da un racconto dello scrittore e Premio Nobel belga Maurice Maeterlinck; dal 1974 al 1983 alla regia della versione animata della sua saga "Star Blazers: La corazzata spaziale Yamato" (a cui per altro deve il nome la più longeva casa di distribuzione di "anime" in Italia, la Yamato Video); e per concludere, nel recente 2001, fa ai Daft Punk (che potete trovare anche tra i frames di Vision) il più bel regalo di sposalizio cine-musicale che potessero mai ricevere, dirigendo interamente "INTERSTELLA 5555", espressione di un arte nuova, in cui il tratto romantico-barocco di Leiji Matsumoto si fonde con la techno-music dei poeti parigini.

Curiosità: "Leiji" in kanji richiama graficamente il disegno degli "Zero", i caccia giapponesi della Seconda guerra mondiale, gli stessi che verranno infine utilizzati dai piloti kamikaze... e questo vuole essere da parte di Akira Matsumoto un tributo al suo defunto padre, pilota di uno "Zero".

2 commenti:

  1. Ciao. Ti segnalo che nel numero 74 di "Rat-man", in edicola ora, c'è un'intelligente ed esilarante parodia dello stile di disegno di Leiji Matsumoto...

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  2. ohh... grazie tante, cercherò di procurarmelo...
    a presto!!!

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