Negli anni '90 partecipa allo sviluppo di diversi prodotti animati, fra i quali vanno ricordati "Neon Genesis Evangelion" del maestro Hideaki Anno, "Il club della magia!" e "I cieli di Escaflowne"; per poi entrare a far parte dello studio GONZO, dove finalmente vestirà la carica di regista: dirigendo dal 1998 al 2000 l'OAV di 4 episodi, "Blue submarine No.6" (uno dei miei "anime" preferiti di sempre) e dal 2001 al 2002 la serie TV di 25 episodi, "Final Fantasy: Unlimited", ispirata alla celebre saga di videogames.
Ma è l'anno seguente, il 2003, che fa di Mahiro Maeda il protagonista di due "anime" di grande successo: la serie steampunk "Last Exile" (dove lavora come produttore dei disegni) e l'OAV "The Animatrix" (suoi sono, infatti, il terzo e il quarto episodio, "The Second Renaissance Part I" e "The Second Renaissance Part II"); inoltre sempre nello stesso anno, Maeda viene chiamato dal regista americano Quentin Tarantino, per realizzare la parte animata contenuta nel film "Kill Bill vol. 1" che narra le origini del personaggio di O-Ren Ishii.
Tutto questo permetterà a Mahiro Maeda di fare il suo più che meritato ingresso nel panorama mondiale dell'animazione del Sol Levante, raggiungendo la fama tanto attesa nel 2005 con "Il Conte di Montecristo", serie TV di 24 episodi interamente diretta dall'ormai quarantacinquenne regista.
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