giovedì 9 luglio 2009

8.5 TOKYO GODFATHERS

"Tokyo Godfathers" è il terzo lungometraggio diretto dal maestro Kon, liberamente concepito come una sorta di remake metropolitano del film "In nome di Dio" ["The Three Godfathers"] di John Ford, e prodotto dalla MadHouse nel 2003.
L'"anime", presentato in numerosi festivals (negli States, in Francia, in Danimarca, in Olanda e in Finlandia), ha dimostrato ancora una volta le grandi capacità tecniche e narrative del suo autore, che con questa sua opera animata ha ri"visionato" il concetto di famiglia, facendo accomunare tre diversi individui dall'innocente affetto di una bambina.

La vicenda ha per protagonisti tre strambi e simpatici senzatetto. Gin è il classico burbero dal cuore tenero, Han è un uomo "aspirante donna" gentile e disponibile mentre Miyuki è una ragazza lunatica, scappata misteriosamente da casa.
E' Natale e proprio come una famiglia normale, i tre si ritrovano per scambiarsi i regali, o meglio, per "cercarli", finché tra i mucchi della spazzatura non trovano una neonata.
Chi l'ha abbandonata? Perché? Che fare adesso? Portarla alla polizia o tenerla con se? Dopotutto sembra proprio un dono dal cielo, lasciarlo in balia delle autorità in questi gironi festivi, sarebbe più un azzardo che altro... Nel tentativo di rimandare il più possibile l'addio con il bebè, i nostri protagonisti cominciano così ad investigare sull'abbandono. Tutto quello che hanno è un biglietto da visita e qualche fotografia trovati accanto alla piccola, nel frattempo chiamata "Kiyoko". La ricerca della verità porterà ognuno dei personaggi a rivelare agli altri compagni d'avventura anche il proprio passato, fino ad allora mestamente taciuto, per farne l'inizio di una nuova vita...

Tokyo Godfathers (movie)
director, screenplay, character design, original story: Satoshi Kon
year pr.: 2003
time: 92'-col.









trama from FilmUp

2 commenti:

  1. Curioso! Ho finito di vederlo proprio adesso e cercando notizie sul web sono capitato sul tuo blog. Bel film divertente e stratificato che si presta a varie letture come tutti quelli di Satoshi Kon. Però il mio titolo preferito rimane "Paranoia agent".

    Stefano A.

    RispondiElimina