domenica 3 gennaio 2010

20.4 ALEKSANDR PETROV

Artista di fama mondiale, Aleksandr Petrov usa definire la tecnica con cui realizza i suoi lavori «la via più breve dal cuore all’opera animata». Dipinge le sue storie con le dita, ricorrendo al pennello solo in casi eccezionali: per un minuto di film è necessario dipingere circa mille “quadri”. Ciascuno di essi prende vita dalle modifiche apportate nel precedente in un costante divenire di forme, colori, ombre e luci. Dinanzi allo sguardo dello spettatore scene intense mutano una nell’altra quasi per magia, fondendosi in una composizione cinematografica di straordinaria bellezza. Attraverso l’incanto dell’animazione e un delicato romanticismo, Petrov ci racconta atmosfere e suggestioni di opere e motivi della letteratura classica.

...così l'associazione ASIFA Italia presentava circa un mesetto fa la partecipazione del regista russo al "Sottodiciotto Filmfestival" di Torino.

Nato nel 1957 a Prečistoe, distretto di Jaroslavl’, (Russia), Aleksandr Petrov è oggi il protagonista indiscusso dell'animazione russa. Frequenta i primi studi all’Istituto d’arte di Jaroslavl (dove oggi risiede e dove ha da poco aperto i propri studios), per poi passare al rinomato Istituto di cinematografia VGIK di Mosca, dove diviene allievo di Ivan Ivanov-Vano.
Queste le sue opere dai frames oleati:
  • "Korova" ("La mucca") 1989; Vasja vive in campagna con i genitori. Accudisce con amore la loro mucca e il vitellino appena nato. Ma un giorno il piccolo vitello, malato, scomparirà… Tratto dall’omonimo racconto di Andrej Platonov, è il primo cortometraggio del regista.
  • "Son smešnogo čeloveka" ("Il sogno di un uomo ridicolo") 1992; Dal racconto omonimo di Fëdor Dostoevskij. Il protagonista decide di suicidarsi, ma, poco prima dell’atto estremo, cade addormentato. Sogna di un mondo perfetto, dove tutto è pace e armonia. La sua presenza, però, corrompe quel magico equilibrio, suscitando terrore e odio. Un delirio? Un’allucinazione? Il film ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali tra cui il Premio per il miglior cortometraggio al Festival di Annecy nel 1993 e il Premio speciale ASIFA.
  • "Rusalka" 1996; Ispirato all’omonimo dramma in versi incompiuto di Puškin e, più in generale, a una complessa figura della mitologia slava, la rusalka, ossia lo spirito di una fanciulla morta prematuramente o innaturalmente per suicidio – di solito annegamento – a causa di un amore infelice e riemersa nel mondo dei vivi in cerca di vendetta. Un vecchio monaco viene assalito dai fantasmi del passato e dal ricordo di una ragazza cui aveva fatto un grave torto, quando il suo giovane novizio viene sedotto da un’irresistibile ninfa del mare… Oltre a numerosi riconoscimenti, il film ha ottenuto il Gran Premio a Cinanima nel 1997 e la nomination all’Oscar nel 1998.
  • "Starik i more" ("Il vecchio e il mare") 1999; Dall’opera di Ernest Hemingway, le avventure in mare del vecchio pescatore Santiago tra speranza, coraggio e solitudine. Uno straordinario viaggio nel rapporto che lega l’uomo alla natura. Un’atmosfera di tensione e sentimenti profondi interpretata con magistrale genio pittorico. Premio Oscar 2000.
  • "Moja Ljubov’" ("Il mio amore") 2006; Tratto da una novella di Ivan Šmeliov del 1927: nella Mosca pre-rivoluzionaria dell’Ottocento, poco più di un villaggio, un ragazzino è alle prese coi primi palpiti e tormenti amorosi, diviso tra una matura donna-vampira e una dolce coetanea. Il film, dipinto a olio su lastre di plastica trasparente con le dita, poi illuminate da dietro e sovrapposte (20 per ogni fotogramma) a creare un effetto di incredibile movimento e intensità, ha richiesto tre anni di lavoro ed è stato candidato all’Oscar nel 2008.

trame from ASIFA Italia

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