Il lungometraggio d'animazione ben rientra nel filone dello steampunk, in quanto è ambientato nell'Ottocento (nella Londra vittoriana) e le varie macchine tecnologiche presenti non vengono azionate per mezzo dell'energia elettrica, bensì dalla forza motrice del vapore ("steam" in inglese).
Trovandoci perfettamente in tema fantascientifico mi permetto di sprecare due parole anche per il filone del cyberpunk, i cui prodotti artistici sono ambientati in un futuro alternativo (ovvero un futuro in cui sussistono desideri di cambiamenti e ribellioni nell'ordine sociale) dominato dalla cibernetica.
Questi, steampunk e cyberpunk, sono i principali sottogeneri della grande madre, la fantascienza, e molti "anime" giapponesi ne riscontrano delle traccie sia ideologiche che visive; per fare due nomi: "Ghost in the Shell" (i due film) e "L’uovo dell’angelo" riguardo il cyberpunk, oppure "Steamboy" e "Last Exile" (di cui parleremo in seguito) riguardo lo steampunk.
Ray Steam è l'ultimo erede di una famiglia di scienziati che si sono da sempre dedicati anima e corpo allo studio del vapore come forza motrice. Il padre, Eddie, ed il nonno, Lloyd, si sono trasferiti in America, presso la fondazione Ohara, per continuare i loro studi.
Un giorno viene recapitato a Ray un pacchetto contenente una sfera misteriosa e per lui sarà l'inizio di una catena di guai. La sfera in realtà è un congegno in grado di produrre energia pressoché infinita. Il nonno di Ray vorrebbe che fosse consegnata al Dr. Stephenson (peraltro figura storica realmente vissuta), perché fosse patrimonio di tutta l'umanità, mentre Eddie la vorrebbe usare solo per la fondazione Ohara in occasione dell'Expo' Universale di Londra.
Ray si troverà a dover scegliere, peraltro senza neanche conoscere tutti i retroscena, tra il nonno ed il padre nella zona grigia tra bianco e nero.
Steamboy (movie)
director, script, original creator: Katsuhiro Otomo
year pr.: 2004
time: 126'-col.
trama from FilmUp
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