mercoledì 29 aprile 2009

2.1 HAYAO MIYAZAKI

"Talvolta lo paragonano a me. Mi dispiace per lui perché lo abbassano di livello" (Akira Kurosawa)

Hayao Miyazaki è una "fonte" sviluppatrice di innumerevoli paesaggi ed esseri fantastici, che vanno a popolare le sue tavole per poi sfollare davanti agli occhi di umani immersi nel mondo irreale, sfornatore di princìpi narrativamente spettacolari.

Questi nasce il 5 gennaio del 1941 a Tokyo da una famiglia socialmente agiata: il padre infatti possedeva una fabbrica di componenti per aerei (che diventarono una delle sue passioni). La madre fu colpita da una tubercolosi spinale, e per questo nel 1947 fu ricoverata in ospedale dove vi ci rimase per nove anni (probabilmente questa vicenda è stata ripresa dal regista nel film "Il mio vicino Totoro").
Miyazaki, dopo essersi laureato in Scienze Politiche ed Economia nel 1963, si dedicò alla sua dote di disegnatore, entrando a far parte nello staff dell'allora più importante casa di produzione cinematografica giapponese: la "Toei Animation", dove incontrò la futura moglie.
In questi anni, dal 1960 al 1980, oltre a "seminare nel suo campo" (come per esempio dirigendo alcuni episodi di "Lupin III", "Heidi" e "Anna dai capelli rossi" o la serie televisiva "Conan il ragazzo del futuro" o il suo primo lungometraggio "Lupin III: Il castello di Cagliostro"), stringe una forte amicizia, destinata a durare negli anni, con Isao Takahata e pubblica il suo primo manga "La tribù del deserto" ["Sabaku no Tami"].
Il successo arriva nel 1984 con l'uscita nelle sale giapponesi di "Nausicaa della Valle del Vento" ["Kaze no Tani no Nausicaä"], tratto dall'omonimo manga del regista, Miyazaki, che, grazie al guadagno riscattato dall'anime, insieme a Takahata fondò l'anno seguente un proprio studio di produzione: lo "Studio Ghibli" (dal nome dell'aereo italiano della Seconda Guerra Mondiale, tratto a sua volta da "Ghibli", vento caldo del Sahara). Tanti sono gli "anime" sfornati dallo studio, dei quali molti vedono alla regia il maestro Miyazaki, come "Laputa, il castello nel cielo", "Kiki, consegne a domicilio", "Porco Rosso", "Principessa Mononoke" (che battè ogni record di incassi in Giappone), "Il mio vicino Totoro", "La città incantata" (vincitore dell'Orso d'Oro al Festival di Berlino e dell'Oscar 2003 per il migliore lungometraggio di animazione), "Il castello errante di Howl" o il recente "Ponyo sulla scogliera"; altri invece sono diretti da altri registi ma sempre prodotti da Miyazaki, come "Una tomba per le lucciole", diretto da Isao Takahata.
A testimonianza del ben apprezzato percorso artistico del maestro c'è un Leone d'Oro alla carriera, attribuitogli a Venezia nel 2005.

Tematiche dei suoi film sono: la relazione fra l'uomo e la natura, vista anche come feroce contrapposizione; la presenza della dimensione spirituale, sottoforma di creature mitiche e ultraterrene spesso prese dal pantheon della mitologia nipponica; l'attenzione particolare alla valorizzazione delle diversità culturali e delle specie, che hanno influsso notevole nella trama di "Nausicaa della Valle del Vento" e di "Principessa Mononoke"; la presenza di bambini, della loro innocenza contrapposta alla violenza degli adulti.

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